Se state cercando un posto nell’entroterra spagnolo, poco lontano da Valencia dove fare trekking immersi nella natura, ho io un posto da consigliarvi: Chulilla!
Durante l’on the road organizzato con alcune mie amiche a Valencia, cercavamo un posto, lontano dal caos della città, dove poter camminare in mezzo alla natura. Ci siamo così imbattute in Chulilla. Questo paesino di 600 abitanti, ci ha letteralmente conquistate. Abbarbicato su un promontorio a 60 minuti a Nord Ovest da Valencia, Chulilla è conosciuto per le sue case bianche, le vie strette e i suoi percorsi di trekking, che portano a laghi artificiali e a ponti sospesi, il tutto all’interno di un affascinante canyon.
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Stati Uniti e Islanda, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Durante gli on the road organizzati con il mio socio occulto ho imparato sempre qualcosa di nuovo.
Per esempio che poco distante da Valencia c’è un paesino immerso tra i canyon in cui fare trekking piacevolmente.
Scoprite chi sono e seguite le mie avventure anche su Instagram e Facebook!
Indice
Fare trekking a Chulilla
Come dicevo, il motivo che ci ha spinte a visitare Chulilla è il trekking. Questa zona, infatti è famosa per i diversi percorsi che partono proprio da questo minuscolo paese.
Quasi tutti gli itinerari iniziano dalla fine del paese, dopo il locale Goscano. Lì infatti troverete un cartello con la mappa di tutti i sentieri che si posso fare, con tempi e km, e dove potrete lasciare la macchina. C’è infatti un parcheggio chiamato Parcheggio dei ponti sospesi.
Itinerario dei Pantaneros a Chulilla
Avendo tutta la giornata a disposizione abbiamo scelto come primo itinerario Ruta de los Pantaneros, un percorso circolare che ci ha portate a camminare prima lungo un sentiero a strapiombo sul canyon, con molti punti panoramici, per poi scendere lungo le ripide pareti e percorrere fantastici ponti sospesi di legno.⠀
Lungo il percorso abbiamo ammirato la bellezza naturale dei “Calderones”, queste pareti alte oltre 80 metri che circondano una gola profonda, formatasi lungo le sponde del fiume Turia. La prima parte del percorso è esposta e al sole, mentre una volta scesi nel canyon godrete di fresco e ombra.
Camminare nella natura fa bene all’anima. Ascoltare i suoni e respirare i profumi è qualcosa di impagabile. Lungo il percorso, molto facile da fare perché non c’è la minima possibilità di sbagliare strada, ci sono dei cartelli che segnalano in quale punto dell’itinerario ci si trova e in che tipo di flora e fauna potrete imbattervi. Questo è un grande aiuto perché nella gola del canyon il cellulare non sempre riceve segnale.
Il trekking prevede l’attraversamento del fiume Turia grazie a due ponti sospesi, il primo da vertigini, alto 20 metri, il secondo più abbordabile alto solo 5 metri.⠀
Se tra un cinguettio e il fruscio del vento sentirete uno strano vociare, non spaventatevi, non sono fantasmi, ma solo degli scalatori. Se alzerete gli occhi in direzioni delle pareti rocciose, li vedrete intenti ad arrampicarsi: il climbing, infatti, è un’altra attività per cui è famosa Chulilla.⠀
Una volta giunte al bacino idrico Embalse de Loriguilla, che avremmo dovuto aggirare per concludere l’anello, abbiamo deciso di tornare indietro. Al mattino infatti, avevamo chiesto consiglio al titolare dell’alloggio dove abbiamo pernottato, il quale ci aveva suggerito di non proseguire oltre il bacino ma di tornare indietro perché il percorso non proponeva scenari altrettanto belli come all’andata. E così abbiamo fatto!
Itinerario per raggiungere il Charco Azul
Chulilla è conosciuta in Europa dagli amanti dell’arrampicata, che la visitano soprattutto in inverno per le sue imponenti pareti calcaree. Se questo sport, come a me, non interessa, vi consiglio di andarci in primavera, il momento migliore per esplorarla.
C’è un percorso lungo poco meno di 4 km di circa un’ora che parte dal centro del paese, scende verso il fiume Turia e attraversa un verde bosco fluviale di pini e macchia mediterranea, carrubi secolari, edera, lentisco, fichi o asparagi. Sarà molto facile trovare le indicazioni perché ben segnate su cartelli appesi sui muri delle case.
Una volta raggiunto il fiume, lungo la strada, fermatevi ad osservare i canali dell’inizio del XX secolo, a contemplare la Cueva del Gollizno (quando piove molto si forma una cascata) o per fare un tuffo e uno spuntino a Peña Judía, riportando poi a casa con voi la spazzatura. Essendo uno spazio naturale non ci sono cestini.⠀
Indossate calzature adeguate: scarpe da trekking o da montagna leggere e abbigliamento comodo.⠀
Lungo il percorso, oltre a camminare nel bosco, ci sarà da guadare un piccolo torrente e vi troverete a camminare lungo una chiusa idroelettrica.
In alta stagione troverete molti turisti e gente del posto: i Chullillanos vengono soprattutto in estate, per fare il bagno nelle acque del Charco Azul, un bacino creato dagli arabi nel XII secolo per irrigare i frutteti.⠀
Appena vedrete Charco Azul, vi si sbloccherà sicuramente un ricordo, o al meno è stato così per me. Guardando la prossima foto ditemi se non vi ricorda Dawson’s Creek!
Ultimamente l’ente del turismo di Chulilla si sta adoperando affinché la gente non venga solo per il Charco Azul o per fare la Strada dei Pantaneros (detta dei ponti sospesi, di cui vi ho parlato nel precedente paragrafo), ma anche per salire al castello, di origine islamica, per raggiungere la Riserva della Loriguilla o per ammirare le pitture rupestri paleolitiche della forra Vallfiguera, dichiarata Patrimonio dell’Umanità, che purtroppo per questioni di tempo e stanchezza non siamo riuscite a vedere.
Il Castello di Chulilla
Appena arrivate a Chulilla abbiamo lasciato la macchina al parcheggio gratuito Parking Chulilla 2. La vista della città da quel punto mi ha ricordato vagamente Matera. Diversamente dal comune italiano sulla sommità di Chulilla, invece di un alto campanile, ci sono le mura del castello.
In cima al promontorio domina il Castello di Chulilla. La vista panoramica che si gode da qui è veramente bellissima.
Del Castello della Baronia di Chulilla, dall’architettura militare risalente al medioevo che sorge sopra un antico hisn (luogo fortificato) islamico, non è rimasto molto, se non le fortificazioni murarie e le torri perimetrali. Non c’è bisogno di pagare alcun biglietto per visitarlo, basta solo “arrampicarsi” attraverso le strette vie della città.
Dall’alto del promontorio la vista è meravigliosa, ma il castello è altrettanto bello tutto illuminato.
Quando cala la notte, infatti si accendono delle strategiche luci. Sembra quasi una decorazione natalizia visibile benissimo dal centro di Chulilla.
Dove alloggiare a Chulilla
Il paese offre diverse tipologie di sistemazioni: ostelli, alberghi o affitta camere privati. Ad aprile, quando ci siamo state noi, la stagione doveva ancora iniziare e non tutto era ancora aperto. Per la nostra notte a Chulilla abbiamo optato per l’Ostello (e ristorante) El Pozo. È un alloggio a conduzione familiare, con annesso ristorante. La nostra camera era bellissima, in legno, ampia, pulita e in centro al paese.
La macchina è preferibile lasciarla nel parcheggio Chulilla 2 e raggiungere l’alloggio a piedi. Non è troppo distante, questo perché le vie di Chulilla sono davvero molto strette e alcune non percorribili in auto.
La gentilezza e disponibilità dei proprietari e di Carlos, in particolare, è stata davvero incredibile. Quel giorno purtroppo non abbiamo potuto mangiare al loro ristorante, chiuso per turno di riposo, ma abbiamo apprezzato la deliziosa e abbondante colazione con pane e marmellata fatti in casa: me la sogno ancora!
Dove mangiare a Chulilla
Braseria la cañadeta
Locale accogliente con ampie vetrate che affacciano sul promontorio e sul castello. Offre un menù semplice ma di piatti tipici fatti in casa. Qui noi abbiamo pranzato con patatas brava, verdure alla piastra e un piatto di carne tipico Chulillano con salsicce, uova e patate fritte concludendo con torta di carote con glassa fatta in casa: tutto speciale!
Hoces del Turia
Questo ristorante è stata la nostra scelta al termine del trekking sui ponti sospesi. Di solito non mangiamo molto, ma Carlos ci aveva parlato bene di questo ristorante, le recensioni erano tutte positive e le foto dei piatti davvero accattivanti, per cui ci siamo lasciate tentare dal menù degustazione.
La nostra scelta è ricaduta sul tris di antipasti, a seguire riso di fiume con trota, gamberi e asparagi selvaggi, cannelloni d’anatra con besciamella, gazpacho de la yaya (pollo, coniglio e funghi) e per dessert yogurt ai frutti di bosco fatto in casa. Le immagini parlano da sole!
La Ruta
Per un aperitivo o un caffè in piazza abbiamo scelto La Ruta. Il locale dispone anche di cucina, per cui la sera è possibile mangiare tapas, affettati e formaggi, patatas brava, gamberi polpette fritte, il tutto accompagnato da birre, tinto de Verano o bibite analcoliche. La sera che ci siamo fermate qui cercavamo qualcosa di non troppo impegnativo, avendo già mangiato abbondantemente a pranzo, e i gestori si sono fatti in quattro per riuscire ad accontentarci, nonostante fossero già impegnati con una imprevista e numerosa tavolata di turisti particolarmente esigenti.
Il mio parere su Chulilla
Quando viaggio mi piace scoprire posti come Chulilla… non troppo conosciuti, ma che hanno davvero tanto da offrire.⠀
La disponibilità delle persone ha fatto la differenza. Avevamo capito che visitare Chulilla fuori stagione poteva essere un rischio trovando ancora poche attività aperte, ma i sorrisi e le indicazioni dei locali sono state determinanti.
Ho adorato camminare per le vie del paese, entrare nel piccolo negozietto di alimentari (come quelli che esistevano anche in Italia quando ero piccola, negli anni novanta) o in panificio e vivere quelle piccole realtà artigianali, lontane anni luce dalle grandi multinazionali dei souvenir.
È impagabile poter percorrere a piedi le strette vie della città, senza dover fare attenzione alle auto, girare l’angolo e trovarsi all’improvviso in uno spiazzo tra le abitazioni nel bel mezzo di una lezione di yoga.
Passare in mezzo alle persone in cerchio tra sorrisi e imbarazzi, ma ricevere comunque veloci indicazioni per raggiungere il castello che stavamo cercando, sono solo alcune delle situazioni che hanno creato un’atmosfera gioviale, generando in me uno stato d’animo di pace e tranquillità. La sensazione di poter vivere lentamente, in modo sano e bello.
Quindi sì, Chulilla mi è piaciuta davvero tanto. È stata davvero una bella scoperta!
Se questo articolo ti è piaciuto e pensi possa essere d’aiuto a qualcuno, condividilo!
Tornate a trovarmi nel blog ogni volta avete bisogno di ispirazione e cercatemi su Facebook o Instagram per quattro chiacchiere in real time!
Ciao 4 now!
Se questo articolo ti è piaciuto o ti è stato d’aiuto, lascia un commento o condividilo con i tuoi amici
👇🏻 👇🏻 👇🏻 👇🏻 👇🏻 👇🏻 👇🏻
Grazie per questa guida dettagliata! Andrò con mio figlio che ha 11 anni e sono un po timorosa…
Ciao Valentina! A me è piaciuto molto! L’ho trovato fattibilissimo. È tutto ben segnalato e il percorso nelle parti più ripide (la discesa al ponte tibetano) sono messe in sicurezza!
Spero possa piacervi, come è piaciuto a me!
Se ti va torna a trovarmi per raccontarmi com’è andata! 😊