Le isole Lofoten sono un arcipelago norvegese, poco distante da Trømso. Il Circolo Polare Artico è a soli 200 km da qui, ma grazie alla corrente del Golfo il clima è mite.
Sono isole formate prevalentemente da montagne che finisco a strapiombo sul mare e lo spettacolo che creano è a dir poco unico nel suo genere. Grazie infatti alla combinazione tra clima e morfologia, il turismo alle Isole Lofoten sta diventando uno dei fattori di maggiore crescita del territorio insieme all’allevamento e alla pesca dello stoccafisso, di cui l’Italia è una delle maggiori importatrici.
Indice
Il periodo migliore per visitare le Isole Lofoten
Le Isole Lofoten sono visitabili tutto l’anno, dipende principalmente quanto budget avete a disposizione!
Noi ci siamo stati a fine marzo, trovando ancora molta neve, ma siamo stati super fortunati per aver avuto quasi sempre delle giornate soleggiate; anche se erano previsti dai -5 ai -10 gradi, il termometro non è mai sceso sotto i -2 e nelle mattinate più calde eravamo abbondantemente sopra lo 0.
Come arrivare alle isole
Noi siamo partiti da Venezia e abbiamo fatto due scali: il primo a Francoforte, poi a Oslo e infine siamo atterrati a Harstad-Narvik Evenes, l’unico aeroporto internazionale. Le Lofoten sono raggiungibili anche da Bødo. Gli scali possibili possono essere fatti a Svolvaer, o a Leknes dove sono presenti due aeroporti regionali.
Spostarsi tra le Isole: la nostra scelta
Arrivati all’aeroporto di Harstad-Narvik abbiamo noleggiato l’auto che ci ha accompagnato poi per tutto il viaggio.
L’aeroporto è davvero minuscolo, per cui una volta atterrati, vi condurranno nell’unica sala esistente in cui potrete recuperare i vostri bagagli e sempre lì troverete le postazioni delle diverse compagnie di noleggio auto. Non potete sbagliare.
Cosa vedere sull’arcipelago delle Lofoten
Le isole Lofoten sono una meraviglia naturale, per cui le principali attrazioni da visitare sono di tipo paesaggistico. A seconda del periodo potrete fare sci da fondo tra i fiordi o tante belle escursioni di trekking tra i sentieri in mezzo alle montagne.
Ma ora veniamo a quello che abbiamo visitato noi!
La nostra prima tappa è stata Harstad, un piccolo paesino poco distante dall’aeroporto. Lo abbiamo scelto perché il nostro volo arrivava a tarda sera e non volevamo già viaggiare in macchina di notte, non sapendo bene che tempo avremmo trovato.
La mattina seguente abbiamo trovato una bella coltre di neve sulla macchina, ma la giornata poco dopo si è aperta regalandoci dei paesaggi meravigliosi.
La nostra seconda tappa è stata Å (che si legge O)
Abbiamo raggiunto subito la punta più estrema delle Isole Lofoten per poi risalire con calma. Å è un paesino di pescatori molto turistico, quasi del tutto disabitato fino alla primavera. Le case dei pescatori sono state tutte ristrutturate e trasformate in alloggi da affittare.
Bellissimo il sentiero che porta a piedi fino alla parte più estrema e che ci ha permesso di vedere i fiordi norvegesi immergersi nel mare.
Risalendo ci siamo fermati a Sørvågen, un paese di pescatori. Qui abbiamo fatto una breve sosta; ci siamo addentrati tra le case dei residenti per “vivere” un po’ il paese e scattare qualche foto al porto durante l’attività di stoccaggio degli stoccafissi appena pescati.
Nella regione di Fredvang invece abbiamo fotografato il mare. Sembrerà banale, ma d’inverno, al tramonto e in mezzo ai fiordi innevati è davvero uno spettacolo unico.
Reine è uno dei borghi più belli e remoti delle Isole Lofoten
Qui abbiamo fatto base per tre giorni perché è un punto molto strategico ed è qui che finalmente siamo riusciti a vedere l’aurora boreale. Siamo stati fortunati perché non è servito fare costose gite in barca nel cuore della notte.
Le condizioni migliori per poterla vedere sono: una serata limpida, buio completo e una gran fortuna perché la sua intensità cambia a seconda della potenza sprigionata dalle particelle elettromagnetiche rilasciate dal sole.
Nusfjord: il villaggio di pescatori più antico della Norvegia. D’estate si trasforma in un vero museo a cielo aperto. È percorribile solo a piedi. Dal 1975 è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco.
Ballstad: qui ci siamo imbattuti involontariamente in uno degli essicatoi di stoccafissi più grande delle Lofoten. Spettacolo particolare, ma non per i deboli di stomaco!
Non so come si chiami l’area di sosta in cui ci siamo fermati per consumare un veloce pranzo al sacco, ma non credo di averne mai vista una con un panorama così bello! Eravamo nella zona di Leknes.
Nella regione di Moskenesøya ci sono molti posti pittoreschi da immortalare. Hamnoy è uno di questi, con le sue inconfondibili Rorbuer rosse e la montagna sullo sfondo.
L’altra è la casetta sulla spiaggia più instagrammata delle Isole Lofoten, immortalata dai più famosi fotografi del mondo. Nella sua semplicità è molto iconica.
Non pensavo sarei riuscita a trovarla davvero perché non ne conoscevo l’esatta posizione. Stavamo percorrendo un rettilineo, nella regione di Moskenesøya; in quel momento ero distratta ad ammirare le luminarie alle finestre delle abitazioni che costeggiavano la strada e quando, quasi per caso, mi sono voltata verso la spiaggia lei era lì ad aspettarci!
Una mattina ci siamo avventurati nella zona di Laupstad per cercare zone meno conosciute e lo spettacolo dei fiordi e della natura incontaminata ci ha permesso di ottenere qualche scatto inedito.
Svolvaer: uno dei centri urbani più densamente popolati (5.000 abitanti). Tra le più antiche cittadine del Nord Europa. È il punto di partenza perfetto per i tour delle isole norvegesi.Museo e acquario delle Isole Lofoten: il primo è la ricostruzione di un vero villaggio vichingo. Molto molto interessante. Noi purtroppo non siamo riusciti ad apprezzarlo in pieno a causa del mal tempo perché è strutturato in più edifici seminati lungo un percorso abbastanza ampio. Quel giorno stava nevicando terribilmente e non ci siamo soffermati molto anche per il freddo e il vento che c’erano. L’acquario invece è un’attrazione simpatica, adatta sicuramente per i bambini, un po’ meno per gli adulti.
Laukvik: qui ci siamo fermati le ultime tre notti sperando di rivedere l’aurora boreale; in questo minuscolo paesino di pescatori c’è il Polar Light Center, un centro di ricerca specializzato in aurore boreali, fondato da due ricercatori olandesi: Rob e Therese. Anni di osservazioni e ricerche hanno permesso loro di creare questa struttura e poter così organizzare corsi e spedizioni per fotografare la “northern light”. Grazie a sofisticate apparecchiature Rob è in grado di prevedere con un’esattezza quasi perfetta l’apparizione di questo fenomeno spettacolare e, pagando, ci si può iscrivere alla sua speciale mailing list per ricevere in tempo reale informazioni utili su previsioni e probabilità di poterla fotografare.
Polar Park: riserva di fauna selvatica. Gli animali vengono tenuti in recinti molto ampi per permettere la ricostruzione del loro vero habitat. Le uniche a poter correre liberamente sono le renne.
Cosa si mangia alle Isole Lofoten?
Le isole Lofoten sono molto care. Mangiare fuori tutte le sere è proibitivo. Noi abbiamo preferito fare la spesa al supermercato e poi preparare da mangiare in autonomia negli appartamenti che avevamo affittato.
C’è chi si porta il mangiare anche da casa, a seconda dello spazio a disposizione in valigia.
In ogni caso alle Isole Lofoten si mangia di tutto, i vegetariani avranno un po’ di difficoltà perché carne e pesce sono i piatti principale.
Non potete, però, lasciare l’arcipelago senza aver provato almeno un piatto tipico.
Noi a Lekvik, ci siamo concessi un tagliere di carni (renna, pecora e manzo) dalle diverse cotture (lenta o affumicata), assaggi di pesce (merluzzo, salmone e gamberi) il tutto accompagnato da salsa ai mirtilli, salsa yogurt, mostarda dolce e formaggi locali. Una bontà per 32€ a persona, bevande escluse.
Dormire alle Lofoten: Rorbuer o modernità?
Anche qui la risposta dipende molto dal budget che uno ha.
La maggior parte delle sistemazioni consiste in stanze o appartamenti in affitto in strutture moderne o nei più tradizionali alloggi dei pescatori (Rorbuer, le casette rosse) ristrutturati e con tutti i confort. Noi abbiamo scelto sempre appartamenti ad uso esclusivo, con bagno privato. Il costi si aggirano tra i 100 – 130€ a notte.
Su Tripadvisor trovate le recensioni degli alloggi che abbiamo scelto noi!
Come pagare
La Norvegia ha la sua moneta locale (la Corona Norvegese). Noi abbiamo prelevato all’atm dell’aeroporto, ma le principali strutture accettano tranquillamente bancomat e carte di credito.
Assistenza sanitaria e altre informazioni
Con la nostra tessera sanitaria abbiamo diritto alla copertura necessaria presso le strutture pubbliche senza oneri aggiuntivi.
Non è necessario stipulare contratti o piano dati per il cellulare, o addirittura comprare una sim locale, perché anche se la Norvegia non fa parte dei Paesi dell’UE è considerata Europa e il roaming funziona gratuitamente ( per massimo tre mesi) in base al piano tariffario nazionale. In ogni caso quasi tutte le strutture (alloggi e Rorbuer) hanno il wifi.
Lo so, ho messo molte (forse troppe) immagini… ma non ho saputo resistere! Voi avete visto un luogo più bello di questo?
Vi aspetto nei commenti!
Se amate i luoghi nordici, potrebbero interessarvi anche i nostri diari di viaggio dell’Islanda: ATTENZIONE IMMAGINI FORTI!
…ciao 4 now!