Sono passati ormai tre anni dal mio primo e unico viaggio in questo Stato dell’Africa settentrionale, sulla costa Atlantica.
Questo itinerario in Marocco in cinque giorni, lo lego ad un ricordo davvero positivo sia perché è stato un viaggio organizzato con un gruppo di belle persone con cui ancora oggi ho mantenuto i contatti, chi più chi meno frequentemente, sia per l’esplorazione di una terra che ha davvero molto da offrire.
A fine articolo troverete i riferimenti della persona che ha organizzato questo tour del Marocco in cinque giorni!
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Stati Uniti e Islanda, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Durante gli on the road organizzati con il mio socio occulto ho imparato sempre qualcosa di nuovo.
Per esempio che viaggiare insieme a delle persone appena conosciute, può essere davvero una bella esperienza!
Scoprite chi sono e seguite le mie avventure anche su Instagram e Facebook!
Indice
- 1 Marocco in 5 giorni: Ifrane la “Svizzera del Marocco”
- 2 Azrou e i suoi particolari abitanti
- 3 Merzouga e la cammellata nel deserto
- 4 Notte nel campo tendato nel Deserto Erg Chebbi
- 5 Pranzo in compagnia di una famiglia berbera
- 6 Gole del Todra
- 7 Tinghir
- 8 Kasbah Amridil
- 9 Studi cinematografici di Ourzazate
- 10 Kasbah di Ait-Ben-Haddou
- 11 Ultima tappa del nostro viaggio in Marocco in 5 giorni: Marrakech
- 12 Piazza Jamaa el Ena
- 13 Conclusioni di questo viaggio in Marocco in 5 giorni
Marocco in 5 giorni: Ifrane la “Svizzera del Marocco”
Atterrati a Fez, che abbiamo visto solo di sfuggita in auto, la nostra prima destinazione era Ifrane, la “Svizzera del Marocco”. Per raggiungerla abbiamo percorso le pendenti strade che si snodano lungo i versati dei monti del Medio Atlante, sostando ogni tanto per immortalare la distesa di palmeti da dattero che ci stavamo lasciando alle spalle.
Perché è chiamata la Svizzera del Marocco? Per la sua cura, pulizia e ordine (che non avremmo trovato più da nessuna parte durante tutto il nostro viaggio).
Qui insieme alla compagnia abbiamo organizzato una gara: dopo esserci divisi a coppie, ognuno di noi doveva realizzare sul capo del compagno di squadra un turbante. Vinceva la coppia con il miglior turbante marocchino. Come potete immaginare dalla foto, la nostra coppia non ha vinto!
Dopo aver passeggiato tra le verdi aiuole ordinate di Ifrane ci siamo rimessi in marcia verso un’altra destinazione: Azrou
Azrou e i suoi particolari abitanti
Cosa avrà mai Azrou di così particolare? In questa zona le scimmie vivono libere. È pertanto permesso interagire con loro, sotto lo stretto controllo di marocchini del luogo, per la tranquillità degli animali e dei turisti. Le scimmie, infatti, ormai super a loro agio per la presenza dell’uomo, spesso si prendono un po’ troppa libertà.
Dopo aver dato da mangiare e bere alle simpatiche scimmiette ci siamo rimessi in marcia per la destinazione successiva.
Merzouga e la cammellata nel deserto
Merzouga è una città alle porte del deserto. Arrivare a Merzouga all’imbrunire e trovare ad attenderci i domedari è stata davvero una esperienza strana. Avevo già montato in groppa ad un dromedario a Dubai. Lo avevo fatto in coppia con il mio socio occulto fuori dal campo tendato che ci avrebbe ospitato per la notte. A differenza di quella sera, però, questa volta montavo da sola e la traversata del deserto ha generato in me una forte emozione, imparagonabile al percorso ad anello fatto in precedenza.
Dieci dromedari in fila indiana stavano attraversando le dune del deserto di Erg Chebbi e noi, baciati dagli ultimi rossi raggi di sole, ci stavamo dirigendo verso quello che sarebbe stato il nostro alloggio per la notte.
Notte nel campo tendato nel Deserto Erg Chebbi
Ci avevano detto di portare con noi lo stretto indispensabile, le valigie infatti le avevamo lasciate in auto e con il nostro zainetto di sopravvivenza, eravamo partiti per il deserto. Arrivati al campo, ci è stata assegnato la nostra tenda e, il tempo di rinfrescarci un attimo dall’odore dei dromedari (che di certo non profumano di rose), ci siamo ritrovati tutti alla tenda centrale per la cena.
Di quella notte ricordo le risate a tavola, i canti intorno al fuoco, i giochi di squadra (la caduta rovinosa che ho fatto sulla sabbia, ma che ci ha fatto vincere il gioco) e quando tutti si sono ritirati nelle proprie tende, il buio della notte, il cielo stellato, la magia del momento. E ancora non sapevo che quella non sarebbe stata l’unica esperienza a lasciare un ricordo indelebile nella mia mente.
Pranzo in compagnia di una famiglia berbera
Il Marocco mi ha regalato una di quelle esperienze indimenticabili e più bella che potessi fare: entrare in uno dei villaggi berberi a contatto con una famiglia autoctona. Uno scambio di culture con persone berbere, la cui difficoltà di comprensione linguistica non ci ha di certo impedito di comunicare.
Ho dedicato un intero articolo a questa giornata: Marocco: pranzo a casa di una famiglia berbera.
Gole del Todra
Il Marocco ci ha regalato la sua meravigliosa natura, fatta di aspre catene montuose chiamate Atlante, di oasi, di deserto, canyon e antichi villaggi.
Nella valle del Todra, abbiamo passeggiato tra le profonde gole del Todra: altissime pareti costeggiano un fiume, in cui la gente del posto e i turisti si rinfrescano nelle stagioni più calde. Uno scenario che ci ha lasciato a bocca aperta dalla sua maestosità!
Tinghir
Quando pensiamo al Marocco è facile associarlo al deserto, ma sarebbe troppo riduttivo limitarlo a questo. Il Marocco è anche monti, pianure coltivate grazie a corsi d’acqua.
Nella Valle dello Ziz, per esempio è possibile vedere alcuni tipici insediamenti rurali nati proprio grazie a quei corsi d’acqua, che vengono sfruttati per la coltivazione. Noi quel giorno abbiamo visitato Tinghir, insediamento su cui svetta il tradizionale minareto, circondato dal verde delle palme e dei campi.
Tradizioni tessili
Dopo aver attraversato le sue affascinanti vie pedonali, circondati da mura di fatte di mattoni di terra e fango, siamo stati ospiti di un tessitore di tappeti e della sua famiglia.
Abbiamo ascoltato con molta attenzione la storia della loro tradizione familiare. Da generazioni si tramandano l’arte della tessitura e colorazione dei tappeti fatti a mano con un telaio molto particolare: ci sono donne dedite alla lavorazione della lana e alla realizzazione del filato lavorato nell’antico telaio.
Durante l’ascolto siamo stati invitati a toglierci le scarpe (proibite all’interno della casa) e a sorseggiare un the, offerto in segno di ospitalità. Al termine dell’incontro avremmo potuto acquistare i loro prodotti, se lo desideravamo.
Kasbah Amridil
Nel villaggio di Skoura abbiamo potuto ammirare Kasbah Amridil, una fortificazione tipica di queste zone del Marocco, che potrebbe ricordare i nostri castelli. Costruita con materiali poveri quali paglia, fango e terra la Kasbah è strutturata su più livelli, con stanze sotterranee per conservare riserve di cibo e armi e torrette di avvistamento per la difesa.
Questa però non è stata l’unica Kasbah che abbiamo incontrato.
Studi cinematografici di Ourzazate
Lo sapevate che in Marocco hanno girato film del calibro de “il Gladiatore” e “Lawrence d’Arabia”? Io ovviamente no, ma l’ho scoperto visitando gli studi cinematografici di Ourzazate e il suo museo del cinema. Non potete immaginare che emozione sia stata!
Gli Atlas Studios si trovano a soli 3 km dal centro della città di Ouarzazate. Siamo rimasti incantati dai templi egizi, i monasteri tibetani o persino le città bibliche ricostituite nel mezzo del deserto circondate da un distretto artistico.
Durante la visita guidata abbiamo scoperto il dietro le quinte delle riprese, alcuni aneddoti e le modalità costruttive che si sono evolute nel tempo. Il costo d’ingresso è di 80 dinari a persona (poco più di 7 euro) ed è aperto dalle 8:30 al tramonto.
Kasbah di Ait-Ben-Haddou
La Kasbah di Ait-Ben-Haddou è infatti uno dei più antichi insediamenti sulla via del commercio tra Marrakech e Ourzazate, dichiarato patrimonio Unesco. Ait-Ben-Haddou è un’intera città fortificata. Gli appassionati di Game of Throne forse la riconosceranno: è stata infatti utilizzata come scenografia di alcune puntate della stagione.
Ultima tappa del nostro viaggio in Marocco in 5 giorni: Marrakech
Marrakech è tra le più famose città del Marocco. Vediamo insieme quali sono le attrazioni turistiche che siamo riusciti a visitare nell’antica medina durante il nostro itinerario di cinque giorni.
Piazza Jamaa el Ena
La sua piazza, Jamaa el Fna, racchiude il mercato giornaliero più famoso del Paese, richiama turisti da ogni parte del mondo, che la popolano dall’alba al tramonto. La trasformazione che subisce questa piazza tra il giorno e la notte è incredibile. Verso le nove del mattino aprono i primi ambulanti e in un attimo colori, suoni e profumi invadono ogni cosa.
Palazzo El Bahia⠀
È uno degli edifici più belli di Marrakesh! Il palazzo è gigantesco (8.000 metri quadri) e ospita 150 stanze che si affacciano su differenti cortili e giardini dove ci sono alberi di arancio, banano, cipresso, ibisco e gelsomini.
Il palazzo è il risultato dell’unione di più edifici che il sultano prima e il Grand Visir successivamente vollero annettere per ospitare mogli, figli e concubine.
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Elaborati mosaici di piastrelle creano straordinari effetti ottici. Il Cortile d’Onore, circondato da un artistico colonnato, ne è un famoso esempio.
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Purtroppo non tutte le stanze erano accessibili al pubblico così non ho avuto la percezione della reale grandezza di questa meravigliosa opera architettonica.
Moschea della Koutoubia
Tra i diversi punti di interesse presenti nella città di Marrakesh, la Moschea di Koutoubia è sicuramente uno di questi.
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Il suo nome, che significa “moschea dei librai”, si deve alle numerose bancarelle di libri che la circondano fin dai suoi primi anni.
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Questa moschea è considerata il principale edificio della città. Peccato che per poterla visitare internamente si deve essere musulmani. L’accesso ai turisti infatti è vietato. Regola vigente per ogni moschea in città.
Ci siamo quindi dovuti “accontentare” del minareto, alto oltre 60 metri costruito in pietra arenaria rosata, tipica della città.
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La diversità delle sue decorazioni rispetto al resto della struttura è dovuta ai tempi di realizzo. Il minareto è più antico, ma è stato terminato più tardi, subendo influenze architettoniche e artistiche più recenti.⠀
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Al termine dei lavori di costruzione, nel 1158, Koutoubia era una delle più grandi moschee del mondo islamico, di gran lunga superata dalla realizzazione di altre moschee, come “La Gran Moschea dello Sceicco Zayed” di Abu Dhabi o la Grande Moschea del Sultano Qaboos a Muscat, in Oman che ad oggi sono anche gli unici due luoghi di culto musulmano che ho potuto visitare internamente.
I Giardini Majorelle
Famosi in tutto il mondo i giardini Majorelle, sono di proprietà di Yves Saint Laurant dal 1980. La tipologia di piante che si trova al suo interno è molto variegata: cactus, palme, bambù, piante da giardino e piante acquatiche. Al centro del giardino un gruppo di edifici dal particolare color blu e giallo sono sede di un museo, di una mostra e di una boutique del famoso proprietario (con prezzi folli!). La dimensione dei Giardini Majorelle è abbastanza contenuta per cui durante la giornata tende ad affollarsi parecchio.
Il costo per entrare ai giardini e al museo è di circa 10 euro.
Slat Al Azama Synagogue
Anche a Marrakech ha il suo quartiere ebraico e, durante la caccia al tesoro che abbiamo svolto durante il nostro soggiorno in città, ci siamo imbattuti nell’edificio simbolo di questa religione: la sinagoga di Slat Al Azama. Non siamo riusciti a visitarla internamente perché in quel momento era in corso una celebrazione, ma siamo riusciti a godere della pace della sua corte interna, dai colori così tenui bianco e azzurro che per un attimo ho pensato di essere in Grecia.
Souk o Suq
Se i prezzi praticati in piazza Jamaa el Fna possono sembrare un po’ alti, inflazionati dalla presenza perenne di turisti, le vere occasioni si possono cogliere all’interno del Suq. Qui con una buona capacità di contrattazione si possono ottenere prezzi defalcati anche del 50% rispetto a quelli esposti. Cosa si può trovare nel suq? Davvero di tutto: spezie, calamite, tessuti, tappeti, lampade. Sono solo la punta dell’iceberg (che date le temperature si scioglierebbe di sicuro in Marocco!!!).
Non è il primo Suq che frequento, ma rispetto a quello dell’oro di Dubai, qui l’invito ad entrare nei negozi è molto soft e non si percepisce la pressione che invece mi ha fatto scappare da quello degli Emirati Arabi.
Conclusioni di questo viaggio in Marocco in 5 giorni
Andare in Marocco è stato uno dei viaggi più divertenti, emozionanti e umani che abbia mai fatto. È stato un itinerario semplice ma ha rubato il mio cuore, sia per i posti che per la compagnia. Grazie per questo itinerario a In Marocco con Lisa (a cui potete far riferimento per il vostro Tour del Marocco o tour delle città imperiali e per viaggi su misura), per l’intrattenimento a Christian ed Elena di Insolito Tram Travel e tutto il super gruppo di amici che ho conosciuto in viaggio.
E voi avete mai pensato di andare in vacanza in Marocco? Vi piacciono i viaggi culturali?
Se vi servono altre informazioni a riguardo, potete lasciarmi un commento a questo articolo.
Tornate a trovarmi nel blog ogni volta avete bisogno di ispirazione e cercatemi su Facebook o Instagram per quattro chiacchiere in real time!
Ciao 4 now!
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