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  • Ultima modifica dell'articolo:5 Ottobre 2024

Quella mattina avevamo l’ultimo tentativo a disposizione per fotografare il Kirkjufell senza nuvole e pioggia.

La sera prima il meteo dava cielo in rasserenamento nella notte, con addirittura possibilità di aurora boreale! La sveglia suona quindi prestissimo, ma per controllare il cielo dobbiamo per forza uscire dall’albergo. La finestra della nostra camera infatti non si può aprire completamente e quindi non riusciamo a capire come sia la situazione lassù…

Usciamo cercando di non far rumore, sono le 4 di mattina. L’uscita sul retro dell’hotel è a pochi passi dal mare. Ci troviamo a cospetto di un cielo completamente senza nuvole e pieno di stelle! Bellissimo!

Dell’aurora boreale però nessuna traccia, quindi dopo qualche minuto di ammirazione rientriamo in camera visto che fa anche parecchio freddo!

Prima dell’alba partiamo con l’auto per tornare al Kirkjufell e finalmente l’ultima possibilità si rivela quella utile per goderci questo posto favoloso con un cielo decente e scattare qualche foto!

Facciamo poi colazione con calma, la giornata prevedeva un lungo trasferimento fino ad Akureyri, lontana oltre 500 km. Il sole ci accompagna (miracolo!) nel primo tratto di strada che ci riporta sulla Hringvegur, la ring-road, strada principale che fa il giro completo dell’isola. Appena ci spostiamo più a nord il tempo però peggiora: pioggia e nuvole basse tornano a farci compagnia e purtroppo non ci lasceranno più!

La prima sosta la facciamo a Glaumbaer, dove si possono visitare alcune antiche abitazioni con il tetto in torba e scoprire come vivevano gli antichi abitanti dell’Islanda; c’è anche un piccolo museo.

foto illustrativa
Glaumbaer – tipiche case dal tetto in torba

 

Da lì scegliamo l’alternativa più lunga per arrivare a destinazione: decidiamo cioè di percorrere la strada che passa lungo il fiordo, con la speranza che il cielo si possa aprire permettendoci di ammirare i magnifici panorami dei fiordi del nord.

Purtroppo non sarà così a causa della pioggia incessante e delle nuvole basse… ma guidare in questo meraviglioso contesto, con la strada spesso a picco sull’oceano, ci ha regalato comunque delle grandissime emozioni!

foto panoramica
scogliere islandesi

 

Ci sono dei piccoli villaggi di pescatori che sopravvivono ancora oggi in questa parte dell’isola ed è sicuramente affascinante attraversare queste piccole comunità e scorgere momenti della loro vita quotidiana.

Un tunnel di recente costruzione sulla strada 76 ci permette di passare rapidamente da un versante all’altro del fiordo per raggiungere la piccola cittadina di Arskogsstrond. Da qui c’è la possibilità di prendere il traghetto per la vicina isola di Hrisey, sulla quale si svolgono delle particolari visite turistiche a bordo di trattori!

Noi ci arriviamo teoricamente in tempo per il traghetto delle 17, che ci avrebbe permesso di tornare sulla terraferma con il successivo rientro delle 19.30. Il cielo però non prometteva bene anche se al momento non pioveva, faceva però molto freddo e c’era molto vento.

foto illustrativa
mare d’islanda

 

Decidiamo quindi di saltare questa escursione e di proseguire per la capitale del nord, Akureyri, dove ci saremmo fermati per la notte.

Avendo lasciato la visita di Reykjavik per la fine del tour, rimaniamo molto sorpresi quando entrando in città ci ritroviamo su una strada con due corsie per ogni senso di marcia! E’ la prima volta che ci capita da quando siamo arrivati e questa città ci piace subito.

Molto ordinata e pulita, come il nostro alloggio in centro nel quale lasciamo i bagagli prima di uscire per una passeggiata.

Saliamo sulla collina che ospita la caratteristica chiesa, per poi passeggiare in uno splendido giardino botanico (il più settentrionale del mondo!) poco più avanti.

Molto carino è anche il centro pedonale che attraversiamo entrando in qualche negozio e libreria, dopo diversi giorni di nulla praticamente assoluto apprezziamo molto il contesto.

Sul mare vediamo arrivare una nave da crociera, purtroppo anche per loro le nubi basse hanno rovinato in parte il fascino del fiordo in cui ci troviamo, il più lungo dell’isola con i suoi 60 km.

L’Islanda è molto cara quando si parla di cibo; qui poi è pieno di ristoranti alla moda e così quella sera siamo stati molto felici di trovare un Subway per una cena veloce con panino e bibita. Questa catena americana ci ricorda inoltre mille avventure vissute negli Stati Uniti, quindi abbiamo approfittato dell’ottimo rapporto qualità / prezzo che la contraddistingue.

Ricomincia a piovere appena rientriamo nella nostra camera e ci addormentiamo così, con la solita colonna sonora!

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