Vuoi visitare Memphis in 3 giorni senza perderti i luoghi iconici simbolo della città? In questo articolo ho raccolto le cinque tappe imperdibili che si devono assolutamente visitare quando si arriva in città, più una chicca bonus per i fan di Elvis.
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Stati Uniti e Islanda, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Ho sviluppato una dipendenza per gli Stati Uniti. Ci sono stata NOVE volte e da ogni on the road che ho organizzato insieme al mio socio occulto, ho visto e imparato sempre qualcosa di nuovo.
Oggi vi porto alla scoperta della città di Memphis e del suo legame indissolubile con la musica ed Elvis Presley.
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Indice
- 1 Beale Street: dove è nato il Blues
- 2 Sun Records: il primo studio di registrazione di Elvis Presley
- 3 Lorraine Motel: luogo simbolo della lotta alla discriminazione razziale
- 4 Graceland: il parco a tema di Elvis Presley
- 5 Impressioni su Graceland
- 6 The Peabody Hotel e la sua originale tradizione
- 7 3 giorni a Memphis: lascia il tuo contributo!
Beale Street: dove è nato il Blues
Forse la meta più gettonata della città. Che visitiate Memphis in 3 giorni o solo in uno, Beale Street è una fermata irrinunciabile. Questa via è considerata il cuore pulsante di Memphis, dove è nato il Blues. Artisti del calibro di BB King ed Elvis hanno suonato proprio qui. A proposito di Elvis, a due passi da Beale Street c’è una piazzetta e una statua a lui dedicate.
Oggi la via è assolutamente commerciale e turistica. Da ambo i lati si trovano negozi di souvenir e locali (bar, ristoranti e pub) pullulanti di persone. Nell’aria riecheggia musica registrata o esibizioni dal vivo che riportano alla mente com’era Beale Street negli splendidi anni cinquanta. Inevitabile fermarsi a leggere i pannelli informativi posti lungo la via, che riportano foto e racconti della Memphis di un tempo.
Sun Records: il primo studio di registrazione di Elvis Presley
Il nostro tour di Memphis è cominciato da qui: il leggendario Sun Records, il primo studio di registrazione di Elvis Presley.
Nel luglio 1954 la Sun Records pubblicò le sue prime registrazioni. Quel disco, e i quattro che Elvis pubblicò con Sun Records, cambiarono la storia della musica. Elvis ha sviluppato un suono innovativo e diverso che combina Blues, Gospele Country.
Questa qualità ha reso Elvis una celebrità mondiale nel giro di due anni, diventando uno degli artisti più famosi e amati della storia!
Sun Studio è conosciuto in tutto il mondo come “The Birthplace of Rock’n’roll”. È il luogo di scoperta di leggende e generi musicali degli anni ’50 da B.B. King ed Elvis Presley a Johnny Cash e Jerry Lee Lewis; da Blues e Gospel a Country e Rock’n’roll.
Generazioni di musicisti sono state influenzate da coloro che hanno registrato qui ed in particolare dalla musica che Elvis Presley ha inciso per la prima volta con Sun Records a partire da “That’s all right“.
Tour guidati: come acquistare il biglietto, orari e costi
Per poter partecipare alla visita guidata occorre presentarsi agli Studio e comprare il biglietto di persone. Data la poca disponibilità di posti, infatti la direzione ha deciso di istituire la regola del “chi prima arriva meglio alloggia”. I biglietti comprati online, non riservano una data e un’ora specifica, e si possono far valere sempre, ma solo in base alla disponibilità del giorno in cui vengono presentati alla cassa.
Unica eccezione viene fatta per le visite privati di gruppo (+ 20 persone) a cui, invece, riservano giorno e orario precisi.
Questo posto è eccezionale e unico (soprattutto per gli appassionati di musica e i fan di Elvis), ma è una tappa rischiosa se siete in città solo di passaggio. Infatti se vi fermate a Memphis almeno 3 giorni avrete più probabilità di riuscire a partecipare alla visita degli studio.
I tour sono organizzati tutti i giorni, ogni ora, dalle 10:30 alle 17:30 al costo di 15 euro a persona e durano 45 minuti.
Gli studi si trovano ad un miglio dal fiume all’angolo tra Marshall e Union. L’indirizzo esatto è 706 Union Avenue | Memphis, TN 38103.
In cosa consiste la visita agli studios della Sun Records
Durante la visita si è prima accompagnati a vedere una raccolta di cimeli dello studio di registrazione. In un’ampia stanza situata al piano superiore, sono raccolte foto, strumenti musicali, attrezzatura tecnica utilizzate dagli artisti e dai tecnici del suono che hanno lavorato lì.
Una guida, durante tutto il tempo della visita, racconterà aneddoti, intervallati dall’ascolto di brani musicali incisi al Sun Studio, con l’intento (ben riuscito!) di coinvolgere le persone, che ovviamente canticchiano le canzoni.
Dopo aver fatto entrare le persone nell’atmosfera blues e averle tenute un po’ sulle spine, è giunto il momento clou della visita: entrare negli studi di registrazione!
L’ambiente è veramente piccolo: lo studio, infatti è composto da tre sole stanze: ingresso-ufficio della segretaria, la sala di registrazione e quella del fonico.
Non è un museo, la Sun Records è ancora in attività, infatti nella stanza sono presenti strumenti musicali attualmente utilizzati e l’oggetto del desiderio dei fan più sfegatati di Elvis: il suo microfono!
Lorraine Motel: luogo simbolo della lotta alla discriminazione razziale
Martin Luther King, politico pastore ma soprattutto attivista per i diritti civili degli afroamericani, il 4 aprile 1968, era in piedi sul balcone, davanti alla porta della stanza 306 del Lorraine Motel, dove alloggiava ogni volta che veniva a Memphis.
A seguito della morte di due operai di colore durante il turno di lavoro, i lavoratori della nettezza urbana di Memphis avevano indetto uno sciopero, per protestare sulle loro condizioni di lavoro e le discriminazioni salariali che subivano.
Il Dr King quella sera doveva partecipare ad un evento legato a questi scioperi e, mentre esprimeva ai suoi collaboratori il desiderio che venisse suonata la sua canzone preferita “Precious Lord” durante il comizio, un colpo di fucile, lo colpì al volto. Erano le 18:01.
Portato d’urgenza al St. Joseph Hospital, Martin Luther King muore alle 19:05.
Le indagini ufficiali, successivamente, confermano che il colpo che ha ucciso il Dr. King fu sparato dalla finestra del palazzo di fronte al Lorraine Motel, per mano di James Earl Ray, razzista e segregazionista, evaso di prigione e da anni latitante.
Dopo l’uccisione di King, Ray scappa prima ad Atlanta, poi in Canada e infine in Europa, ma viene fermato all’aeroporto di Heathrow, mentre era in procinto di volare in Belgio.
Le prove a suo carico sono schiaccianti e, dopo il processo viene dichiarato colpevole e condannato a novantanove anni di carcere.
Visitare il museo: come acquistare il biglietto, orari e costi
Probabilmente questa sarà la tappa più commovente e toccante dei 3 giorni a Memphis.
Oggi il Lorraine Motel non è più un affitta camere, ma è diventato il Museo Nazionale per i diritti civili.
Fondato nel 1991, il National Civil Rights Museum conserva il luogo in cui il Dr. King ha trascorso le sue ultime ore. È molto più di un memoriale, è un luogo che insegna cos’è stata la lotta afroamericana per la parità dei diritti. Ogni storia di quella lotta sfida tutti noi a cambiare il mondo in meglio.
Il museo offre 260 reperti, oltre 40 nuovi film, storie raccontate, media interattivi e postazioni di ascolto esterne che guidano i visitatori attraverso cinque secoli di storia: dall’inizio della resistenza durante la schiavitù, attraverso la guerra civile e la ricostruzione, l’ascesa di Jim Crow e gli eventi fondamentali della fine del XX secolo che hanno ispirato le persone di tutto il mondo a difendere l’uguaglianza.
Fino al primo maggio 2023 era possibile visitare anche il Legacy Building, il palazzo da cui presumibilmente è stato sparato il colpo di fucile e uccise M.L.king, ora chiuso per una ristrutturazione.
Le mostre permanenti e le mostre temporanee nel Lorraine Building forniscono una ricca storia del Movimento per i diritti civili fino all’assassinio del Dr. Martin Luther King, Jr. e il suo impatto sulle questioni sociali di oggi.
Il museo è aperto tutta la settimana (tranne il martedì) dalle 9 alle 18, con orario continuato.
I biglietti possono essere acquistato on line sul sito https://www.civilrightsmuseum.org oppure direttamente all’ingresso del museo.
Il prezzo intero del biglietto è di 18 dollari. I ragazzi fino ai 17 anni pagano 16 dollari; ridotto è anche il prezzo del biglietto per le persone over 65 e i militari.
Graceland: il parco a tema di Elvis Presley
In un ipotetico viaggio a Memphis di 3 giorni, una giornata è da dedicare interamente a Graceland, un vero e proprio parco a tema del famoso cantante americano!
Sto preparando un articolo ad hoc dedicato completamente a Graceland, per questo motivo, in questo articolo troverete “solo” alcune delle cose che abbiamo visto durante la giornata: il museo, la casa di Elvis e Lisa Marie, l’aereo personale di Elvis che porta il nome di sua figlia.
Il Museo di Elvis: la storia della sua vita
Il museo ripercorre tutta la carriera di Elvis, dal primo disco inciso con la Sun Records, la carriera cinematografica, i concerti sold out in tutto il Paese e alcune cose, a mio avviso, davvero spettacolari: il muro ricoperto dai premi vinti da Elvis e la stanza con le teche contenenti i suoi più bei abiti di scena usati da Elvis durante i concerti di Las Vegas. Mi spiace solo non aver potuto fare video perché era vietato.
Elvis aveva decine e decine di auto lussuose, diverse moto e tre golf car. Prima di diventare famoso promise a sua madre che le avrebbe comprato una Cadillac rosa anche se lei non aveva la patente. Ora quella Cadillac rosa e tutte le sue auto sono conservate nel museo di Graceland.
Graceland: la amata casa di Elvis
Appena iniziato il tour ci hanno fornito di iPad e cuffie per ascoltare bene tutta la storia della casa di Elvis, le vicissitudini dei suoi frequentatori e le modifiche che nel tempo Elvis decide di apportare alla sua amata casa.
Arrivati in biglietteria, se non avete comprato online il vostro ticket, vi indirizzeranno da una persona, nel centro della stanza. In base agli accrediti, vi verrà assegnato una fascia oraria, per partecipare al tour della casa di Elvis. Il nostro pass permetteva di vedere la casa n volte nell’arco della stessa giornata. La ragazza ci consiglia di restare nei paraggi perché a breve sarebbe stato il nostro turno.
Dopo i controllo di routine delle borse e degli zaini, ci viene consegnato la nostra audio guida. Non è un semplice registratore, come ci si potrebbe aspettare ma un iPad e un paio di cuffie. Scorro le lingue disponibili e c’è anche ITALIANO; saliamo in pulmino e siamo pronti per il nostro tour. Sono un po’ emozionata… tra poco vedrò dove ha vissuto Elvis!!!
Le stanze che ci permettono di vedere sono quelle del piano terra (salotto, sala da pranzo e cucina), del seminterrato (sala giochi, bar, sala tv, jungle room), la dependance dove è stato allestito un piccolo museo fotografico, l’albero genealogico del cantante, le foto di famiglia e ricordi personali, il maneggio, la piscina ed infine la parte più commovente del tour: la tomba di Elvis e quelle della sua famiglia.
L’incisione riportata sulla lapide di Elvis mi ha fatta emozionare.
Noi siamo riusciti a fare due giri della casa di Elvis: abbiamo scelto di fare il secondo giro all’ultimo orario disponibile, così siamo stati molto più tranquilli e siamo riusciti a scattare un sacco di foto senza troppa gente in giro.
Lisa Marie, l’aereo personale di Elvis Presley
Elvis aveva due aeroplani: un aereo di linea e un altro più piccolino. Entrambi di sua proprietà e di uso esclusivo. Anche in questa occasione non mi è stato possibile fare riprese video, ma siamo riusciti a scattare alcune foto che danno l’idea di come erano stati allestiti e di quello che per quegli anni era il concetto di lusso.
Impressioni su Graceland
Assolutamente promosso! È organizzato molto bene ci sono tutta una serie di padiglioni tematici con annesso gift shop molto ben fornito. Non si trova mai una cosa uguale sui diversi negozi di souvenir, una cosa ben studiata.
Pensate che ci sono persone che acquista i biglietti per entrare anche due o tre giorni consecutivi, proprio come a Gardaland! Io onestamente non passerei 3 giorni a Memphis visitando solo Graceland! Per quanto bello lo ritengo uno speco di tempo!
The Peabody Hotel e la sua originale tradizione
Quarta tappa imperdibile del vostro tour di Memphis in 3 giorni è il Peabody Hotel, uno storico albergo di Memphis.
Inaugurato nel 1869 dal magnate Robert Brinkley, deciso a costruire l’albergo più lussuoso di tutti gli stati del sud, inizialmente è battezzato The Brinkley House Hotel, per poi essere rinominato “The Peabody Hotel” in omaggio a George Peabody (grande amico di Brinkley) prematuramente scomparso a Londra.
A partire dal 1933 questo albergo diventa celebre per le Ducks Peabody: cinque germani reali sfilano sul tappeto rosso mentre si recano a sguazzare nella fontana di marmo italiano situata nella lussuosa hall dell’hotel.
Vigila amorevole su di loro il Duckmaster: la sua è proprio una professione! Lui ha il compito di guidare le anatre nella fontana e poi di riportarle nel loro ricovero notturno.
Com’è nata la marcia delle Ducks Peabody
Nel 1933 Frank Schutt, direttore dell’hotel, e il suo amico Chip Barwick tornano da un week end di caccia in Arkansas.
Probabilmente dopo aver esagerato con il Jack Daniels del Tennessee, decidono di mettere, per scherzo, tre piccole anatre (usate nella caccia come richiami) nella bella fontana della hall (allora era legale per i cacciatori usare richiami vivi).
L’entusiasta reazione degli ospiti dell’hotel che assistono alla scena, spinge il direttore a reclutare in modo permanente cinque germani reali.
Poi nel 1940, Edward Bellman Pembroke, un ex addestratore di animali da circo, si offri di guidare le anatre ogni giorno alla fontana insegnando loro la famosa marcia Peabody.
Mr. Pembroke diventa così il primo Duckmaster Peabody della storia, mantenendo il titolo per 50 anni fino al suo pensionamento nel 1991.
A che ora sfilano le anatre
Se volete vederle sfilare e sguazzare sappiate che le anatre arrivano alle 11 e se ne vanno alle 17. Insomma hanno un vero e proprio orario di lavoro!
Per questo motivo vi consiglio di arrivare nella hall dell’albergo almeno mezz’oretta prima, per riuscire ad accaparravi un posto in prima fila e vedere i preparativi della marcia.
Il Duckmaster e il concierge infatti, con l’aiuto di bambini e ragazzi scelti tra il pubblico, predisporranno un red carpet, dall’ascensore alla fontana, che fungerà da passerella per le anatra.
Consiglio per immortalare al meglio la scena: le anatre corrono molto velocemente, per cui evitate di scattare foto, che verranno sicuramente mosse, e prediligete le riprese video.
Consiglio per godervi appieno l’esperienza: mettete via i cellulari e gustatevi la scena con i vostri occhi!
Dove vivono le anatre, quando non sono in servizio?
Il loro ricovero si trova sull’enorme terrazza al dodicesimo piano del Peabody Hotel.
L’accesso è libero, non è necessario quindi essere ospiti dell’albergo per poterla visitare. Da quell’altezza, potrete avere uno sguardo d’insieme di Memphis e, se la giornata è abbastanza nitida, potrete vedere chiaramente la bianca insegna di Memphis installata a Mud Island Park.
TAPPA BONUS: chicca da non perdere se sei fan di Elvis
Proprio mentre tutta la folla accorsa per vedere lo show delle anatre si diradava, noi abbiamo deciso di dare un’occhiata al piano terra dell’albergo. Sicuramente il Peabody Hotel non è proprio un alloggio alla portata di tutte le tasche. Lo si capisce dai marmi (italiani!) utilizzati per la costruzione della fontana, ma anche dalla lavorazione dei soffitti in legno e dagli imponenti lampadari luminosi sospesi sopra le nostre teste.
Ad attirare la nostra attenzione un negozio di abbigliamento e accessori da uomo veramente molto elegante. Dall’interno un ragazzo gentile ci fa cenno di entrare. Alle pareti foto in bianco e nero raccontano la storia del negozio, e appeso alla parete come un quadro, un cappotto conservato dentro ad una teca. Accanto un cartello con la scritta “Elvis Coat”.
Dietro alla cassa c’è una foto ricordo: ritraeva un giovanissimo Elvis, l’allora titolare del negozio e il suo giovanissimo primogenito. Il signore dietro al bancone si accorge del nostro interesse per Elvis e per la foto. Ci racconta che in quell’immagine ci sono lui e suo padre, titolare della storica sartoria Lansky Brothers a cui Elvis (prima ancora di diventare famoso) si rivolgeva per il confezionamento dei suoi abiti.
Anche dopo il successo Elvis continua a rivolgersi al signor Bernard per i suoi abiti. Quel cappotto appeso alla parete era stato portato in negozio dal cantante per una riparazione, ma non riuscì più a tornare per ritirarlo.
Quanto gli brillavano gli occhi nel raccontare orgoglioso il modo in cui suo padre ha portato avanti il suo negozio, che inizialmente si trovava in Beale Street, diventando il sarto personale di Elvis, di BB King e di molti altri mostri sacri del Blues.
Prima di salutarci ci lascia un biglietto da visita e qualche sticker da incollare nel nostro diario di viaggio. Usciamo dal Peabody Hotel con il cuore pieno di gioia e felici di questa inattesa scoperta. Forse, dei 3 giorni a Memphis, questo è stato il momento in cui mi sono sentita più in connessione con il cantante!
3 giorni a Memphis: lascia il tuo contributo!
Spero che queste informazioni per organizzare una visita della città di Memphis in 3 giorni possano essere state utili.
Se invece siete già stati nella città del Blues, conoscevate già i luoghi che vi ho segnalato? Se volete dare il vostro contributo e aiutare altri lettori e viaggiatori a organizzare una gita in città, potete lasciare i vostri suggerimenti nei commenti. Sarò felicissima di leggervi e di darvi la possibilità di migliorare questo articolo.
Tornate a trovarmi nel blog ogni volta avete bisogno di ispirazione e cercatemi su Facebook o Instagram per quattro chiacchiere in real time!
Nel frattempo, ciao 4 now!
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