Siete mai stati al Planetario? Solitamente è una classica gita che si organizza con la scuola per affascinare i piccini e avvicinare i ragazzi un po’ più grandi a materie fisiche, scientifiche e alle scienze astronomiche. Nel mio percorso scolastico, nessuno mi ha portato al Planetario e non credo di sbagliarmi perché una cosa così straordinaria come un cielo stellato, non posso averla dimenticarla.
In occasione di un weekend da trascorrere a Milano con le amiche, una di loro ha proposto di partecipare ad un evento dedicata allo spazio, al mondo cosmico, che si teneva proprio in quei giorni, nel centenario della nascita della astrofisica più famosa di Italia Margherita Hack!
Nel 2022 si è svolta a Milano la prima edizione di Galactic Park, il festival interamente dedicato ad astrofisica, cosmologia, astrobiologia e all’esplorazione spaziale!
Come potevo mancare al primo evento in Italia dedicato a pianeti, galassie e universi? (spoiler: è stato così interessante, che ho partecipato anche alle edizioni successive!)
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Stati Uniti e Islanda, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Durante gli on the road organizzati con il mio socio occulto ho imparato sempre qualcosa di nuovo.
Quando non sono in viaggio, esploro la natura che mi circonda alla ricerca di silenzio e poca confusione, unendo il piacere della scoperta, il divertimento e il relax (con qualche eccezione che conferma la regola!).
Oggi vi porto con me in un viaggio spaziale: al primo festival dedicato all’astrofisica a Milano!
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Indice
Cos’è Galactic Park
Come ho scritto in prefazione, Galactic Park è un festival completamente dedicato al mondo dello spazio. Un evento di divulgazione scientifica tutto dedicato all’astronomia. Durante questo festival, molte menti brillanti e divulgatori scientifici, aprono le porte del planetario, per celebrare quello che per molti è uno degli argomenti più affascinanti e misteriosi del mondo… lo spazio.
Non solo astrofisici, ma anche geologi, blogger, content creator e ingegneri spaziali hanno raccontato il loro sapere per divulgare, intrattenere e divertire su un tema davvero sempre in aggiornamento.
Inizialmente nemmeno gli organizzatori immaginavano che Galactic Park potesse avere una così alto tasso di partecipazione; pensate che quasi tutti gli spettacoli sono andati sold out nel giro di poche ore!
L’evento, di primaria rilevanza, è stato patrocinato da importanti istituzioni tra cui l’ESA, Agenzia Spaziale Europea (sì proprio l’Agenzia per la quale lavora Samantha Cristoforetti), l’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Unione Astrofili Italiani.
Civico Planetario Ulrico Hoepli di Milano
Inizio con il parlarvi del luogo che ospita questo evento stellare.
Costruito nel 1930 il Civico Planetario Ulrico Hoepli, prende il nome da colui che lo commissionò, su progetto dell’architetto Portaluppi. Venne realizzato in tempi brevissimi, un solo anno, e ancora oggi è il più grande d’Italia.
Non sono un’esperta di architettura, per cui non mi dilungherò a descrivervi l’edificio, le sue peculiarità o i materiali con cui è stato costruito, ma se vi interessa approfondire questo aspetto del Planetario, vi lascio il link dedicato alla sua storia.
Il Civico Planetario di Milano si trova in Corso Venezia, 57 all’interno dei settecenteschi giardini intitolati a Indro Montanelli che ospitano, oltre al Planetario, anche il Museo Civico di Storia Naturale e il Palazzo Dugnani, ora sede del museo del cinema.
Zeiss IV
All’interno del planetario c’è il Planetario. No, non si tratta di un refuso! Il planetario è il proiettore, del 1968, da cui poi prende il nome l’edificio che lo custodisce. Il suo nome scientifico è Zeiss IV, ed è quello strumento che proietta e riproduce il cielo sulla grande cupola di 19,6 metri di diametro che sovrasta l’edificio.
Zeiss IV si trova al centro di una stanza circolare e si presenta in tutta la sua maestosità, come un traliccio cilindrico con una grossa sfera a ciascuna estremità; all’interno di ogni sfera si trova una lampada da 1000W e 16 lastre circolari di vetro che forniscono le immagini delle stelle fisse di un determinato settore del cielo. Ciascuna lastra è completamente annerita, tranne che nei punti corrispondenti alle posizioni delle stelle: è quindi una grossa diapositiva circolare. Quando il planetario è in funzione, vengono proiettate contemporaneamente sulla cupola le immagini di tutti i settori di cielo, che si uniscono fra loro a formare quell’incantevole cielo stellato che ci lascia ogni volta senza fiato.
Se ad occhio nudo possiamo vedere fino ad un massimo di 6.000 stelle, grazie a Zeiss 4, possiamo osservarne circa 7.200.
All’interno della stanza sono a disposizione 375 posti a sedere. Le sedie che riempiono la stanca non sono sedie qualunque, ma postazioni fissate alla pavimentazione leggermente rotanti, per permettere allo spettatore una visione della proiezione a 360º. Quelle sedie sono lì da ben 92 anni, ossia dal giorno dell’inaugurazione del Planetario: il 20 maggio 1930!
Come arrivare al planetario di Milano
Ci sono diversi modi per raggiungere il Planetario. Ve li elenco qui con partenza dalla stazione dei treni:
- a piedi in circa 20 minuti dalla Stazione Centrale dei treni: usciti dalla stazione dirigetevi a sinistra e percorrete via Vitruvio fino all’incrocio con Corso Buenos Aires dove si trova il negozio di Sephora (ci sono anche vie alternative prima, ma almeno percorrerete la famosa via dello shopping!) e poi sempre dritti, vi batterete nei giardini alla vostra destra;
- con la metropolitana, salendo sulla linea verde M2 Centrale (direzione Cologno Nord), cambio dopo due fermate a Loreto per poi prendere la linea rossa M1 (direzione Bisceglie) e scendendo a Palestro;
- in tram linea 9 scendendo alla Stazione di Porta Venezia.
Per chi viene in automobile, ci sono parcheggi a pagamento lungo la strada e proprio di fronte all’ingresso dei Giardini Indro Montanelli.
Cosa vedere al festival dell’astronomia
Tutti gli anni il programma della manifestazione si articola in conferenze all’interno e attività all’esterno del Planetario.
Scalette del programma all’interno del planetario
Dalle 14 fino alle 22 il Planetario offre la possibilità di partecipare a cinque diversi spettacoli da 60 minuti l’uno, inerenti al mondo dello spazio e le sue diverse sfumature. Questi gli spettacoli delle diverse edizioni:
Galactic Park 2024
- Telescopi giganti – come sono fatti gli strumenti che ci permettono di ammirare lo spazio
- To the Moon and back – storie degli atterraggi sulla Luna
- IgNobel – L’utilità dell’inutilità scientifica – gli scienziati non sempre sono persone serie: le ricerche scientifiche più assurde mai realizzate
- Un grande passo per l’umanità – l’importanza della ricerca spaziale
- Un senso di meraviglia – riflessioni su uomo, natura e universo condivise da Piero Angela
Galactic Park 2023
- Da un pianoforte, all’universo – Le scale dell’astronomia e della musica il calcolo delle distanze
- Le Voyager oltre i confini del nostro tempo – le sonde lanciate nello spazio interstellare alla ricerca di nuove terre (e le immagini spettacolari che hanno raccolto finora!)
- Il contributo italiano al futuro dello spazio. Presente e futuro tra sogno e tecnologia – le tecnologie che ci permettono di volare nello Spazio
- Destination Mars – storie dell’affascinante Pianeta Rosso
- Su un altro pianeta – probabilità per l’umanità di trasferirsi su un altro pianeta
Galactic Park 2022
- The WOW side of the Moon – aspetti della Luna che abbiamo sotto gli occhi ma che pochi hanno analizzato
- Astrobio – Storie di persone e di idee
- Fantascene live – La scienza dei supereroi – analisi delle scene dei film dal punto di vista scientifico: sono davvero possibili?
- L’(in)sostenibile bellezza del cosmo – l’utilità delle riprese dallo spazio
- Sto Razzo – Storie assurde di razzi reali – Ma cosa ne è stato di quei razzi che non ce l’hanno fatta?
Attività programmate all’esterno di Galactic Park
Nell’intervallo tra una conferenza e l’altra sono a disposizione potenti telescopi per l’osservazione del sole. Modellini delle varie superfici dei pianeti, toccare con mano rocce marziane e lunari e giochi a quiz per i più appassionati. C’è la possibilità di poter parlare con i relatori per approfondimenti sui temi trattati, poter ammirare modellini in scala di razzi aerospaziali e poter approfondire la geologia dei corpi planetari.
Chi sono i relatori che tengono banco al festival?
Ogni anno a rotazione partecipano diversi divulgatori scientifici. Qui un elenco non esaustivo dei diversi relatori delle tre edizioni, conosciuti da chi frequenta da un po’ le realtà divulgative. Per me (neofita dell’ambiente) il primo anno erano tutti perfetti sconosciuti: Simone Jovenitti (PhysicalPub), Adrian Fartade e Luca Perri, Denise Trupia (Nane Brune), Emanuele Battiata (La Rete), Silvia Pagnoscin (Astronuts), Matteo Miluzio e Filippo Bonaventura (Chi ha paura del buio?), Davide Coco e Martina Carnio (Link4Universe) e Marco Leone (Cronache dal Silenzio).
Planetario Milano: orario e prezzi
Il Planetario, come un cinema, organizza spettacoli tutto l’anno. L’accesso all’edificio è subordinato all’acquisto dello spettacolo.
Ci sono diverse tipologie di biglietto:
- biglietto intero: 5 € per persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni
- biglietto ridotto: 3 € per bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni e per le persone over 65
- biglietto per bambini inferiori a 3 anni: possono accedere agli spettacoli senza la necessità di biglietto solo se tenuti in braccio, non andando ad occupare un posto a sedere
- biglietto omaggio: riservati alle sole persone con disabilità. POSTI LIMITATI. Per richiederli scrivere una mail a: segreteria@lofficina.eu.
Gli spettacoli durano un’ora l’uno. Il costo del biglietto è maggiorato del diritto di prevendita di 1,5€ se acquistato dal sito.
Durante il Galactic Park il prezzo del biglietto non ha subito variazioni, tranne per il diritto di prevendita ridotto a 1€.
Per maggiori informazioni vi lascio direttamente il sito del planetario officina.eu.
Le mie impressioni sul Planetario e sul Galactic Park
Per una come me, che non è mai stata a vedere uno spettacolo al Planetario, l’esperienza ha superato di gran lunga le aspettative: impressione super positiva!
Il primo anno ho partecipato a soli due spettacoli del festival ma, alle edizioni successive, ho prenotato tutti e cinque gli speach. Anche se le conferenze erano indipendenti tra loro e potevano essere viste singolarmente, avevano un filo conduttore e micro riferimenti che potevano essere colti solo da chi invece era stato presente a tutte.
Gli spettacoli sono pensati per tutti, non importa l’età o la preparazione sull’argomento. Guardano il planetario la platea era, assolutamente, disomogenea per età e conoscenze.
Da neofita della materia sono riuscita a comprendere concetti nuovi e impegnativi, grazie alla bravura dei relatori che hanno saputo spiegare argomenti molto specifici in modo semplice, rendendo la materia a portata di tutti.
E poi, vogliamo parlare della bellissima rappresentazione del nostro pianeta nel sistema solare e del cosmo proiettato sulla cupola da Zeiss IV??? Da lasciare a bocca aperta.
Riassumendo in un’unica parola: interessantissimo!
Un enorme plauso a l’Officina del Planetario che ha saputo organizzare magistralmente questo evento.
Se vi capita l’occasione, andate al Planetario! Non è mai troppo tardi per imparare ed innamorarsi di ciò che ci circonda, anche se dista milioni di chilometri dalla Terra.
Se anche voi siete stati al planetario aspetto la vostra esperienza e le vostre considerazione, oppure se eravate presenti a Milano a uno dei festival dedicato allo spazio, fatemi sapere la vostra opinione. Mi fa piacere leggervi.
PS: la foto di copertina è stata scattata alla Luna, grazie ad un potente telescopio, in una calda notte di marzo nel bel mezzo del deserto del Qatar. Ma questa è una storia che vi racconterò in un altro articolo!
Se con l’occasione della visita a Milano, stai cercando qualche idea per visitarla, dai un’occhiata a Visitare Milano per la prima volta: itinerario di 4 giorni oppure per incastrarci una gita alternativa con partenza da Milano: Un pomeriggio su “Quel ramo del Lago di Como”.