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  • Ultima modifica dell'articolo:29 Settembre 2024

Venezia, una città unica al mondo, affronta da tempo una sfida davvero complicata: il turismo di massa.

Negli ultimi anni, il numero di visitatori è aumentato esponenzialmente, portando la città sull’orlo di una crisi.

Un modello matematico creato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia negli anni ’80 e aggiornato ai giorni nostri, stima che la città possa sostenere un afflusso di turisti pari a 19 milioni di persone l’anno, contro i 28 milioni di presenze effettive registrate (dati al 2018). 

Dalla perdita incessante di residenti (nel 2023 si contano 563 residenti in meno, dovuto a invecchiamento della popolazione, costi esorbitanti delle abitazioni che di certo non incentivano la migrazione verso la terra ferma –  dati comunicati dallo stesso comune di Venezia),  allo sfruttamento ambientale e del patrimonio culturale, ai danni allo stile di vita locale l’effetto del turismo di massa si fa sentire in ogni angolo della città.

Venezia sta diventando una città fantasma. Un po’ come quelle che ho visitato negli Stati Uniti, dove non risiede più nessuno, ma che si anima solo grazie ai commercianti che vengono ad aprire gli esercizi commerciali e le botteghe per poi andarsene a fine giornata.

Vediamo insieme in cosa consiste il “contributo di accesso”, la nuova misura che è stata adottata dal comune per proteggere Venezia, la città più copiata al mondo. Servirà a proteggere la città dal turismo di massa? Secondo me NO e nell’articolo ti spiego il perché. Fatemi sapere cosa ne pensate voi nei commenti.

Giulia Bean e Coda a Venezia
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Stati Uniti e Islanda, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Durante gli on the road organizzati con il mio socio occulto ho imparato sempre qualcosa di nuovo.
Per esempio che il turismo di massa ha rovinato posti meravigliosi della nostra penisola, come il lago di Braies in Trentino Alto-Adige, le Cinque Terre in Liguria a la meravigliosa Venezia in Veneto.
Vediamo insieme se il contributo di accesso, ossia l’ultimo provvedimento preso dal comune di Venezia, riuscirà a contrastare questo fenomeno che sta flagellando da anni la città.
Scoprite chi sono e seguite le mie avventure anche su Instagram e Facebook!

Il contributo di accesso come misura di controllo

Venezia e turismo di massa

Una delle misure più dibattute che il comune di Venezia ha adottato per affrontare il turismo di massa è l’introduzione del contributo di accesso che colpirà il turismo giornaliero.

Consiste in ticket d’ingresso che i visitatori devono pagare per poter accedere alla città. Ma come funziona esattamente questo sistema di gestione dei flussi turistici?

Chi dovrà pagare per entrare a Venezia?

Vicoli di Venezia

Il nuovo contributo di accesso per entrare a Venezia è stato introdotto per gestire il flusso turistico e preservare il patrimonio culturale e ambientale della città. Il contributo, fissato a 5 euro al giorno, è richiesto a coloro che non soggiornano in strutture ricettive situate nel Comune di Venezia e che abbiano più di 14 anni. La prenotazione e il pagamento del contributo devono essere effettuati tramite il portale ufficiale del Comune di Venezia.

Da quando si dovrà pagare per entrare a Venezia?

Il contributo di accesso a Venezia entra in vigore dal primo gennaio 2024.

Tale contributo sarà valevole solo per alcuni giorni prestabiliti dell’anno che coinvolgono i periodi di maggior affluenza. Il sistema è stato implementato per limitare l’afflusso giornaliero di visitatori e preservare l’ambiente e il tessuto sociale della città. Come si può vedere dal calendario qui sotto, sono stati contemplati i ponti primaverili, ma sono stati esclusi i giorni della festa più iconica della città: il Carnevale di Venezia.

Già questo mi fa sorgere qualche dubbio sull’efficacia del sistema per proteggere la città.

Calendario 2024 contributo di accesso a Venezia

Chi non dovrà pagare per entrare a Venezia? Esenzioni e modalità di registrazione e pagamento

canali di Venezia

Sono esentati dal pagamento i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori, i minori di 14 anni, coloro che partecipano a competizioni sportive in loco, chi necessita di cure e i residenti in Veneto. Il contributo non è richiesto neanche per chi transita per alcune aree della città o per le isole minori della laguna (es. Murano Burano e Torcello).

Le modalità per pagare il contributo di accesso a Venezia prevedono la registrazione e il pagamento della tassa di ingresso, che ammonta a 5 euro a persona (senza possibilità di riduzioni) e avviene attraverso un portale online. Dopo essersi registrati, i turisti giornalieri riceveranno un QR code da esibire prima del loro ingresso in città.

Secondo il sito ufficiale di Venezia Unica, è possibile effettuare il pagamento attraverso il sistema PayPal. Inoltre, sono accettate le seguenti carte di credito: Visa, Visa Electron, American Express, Mastercard, Maestro Internazionale (emessa all’estero) e Carta Si. Le carte Revolving possono essere utilizzate solo se precedentemente abilitate per gli acquisti con MASTERCARD.

Nonostante la sua introduzione, il contributo di accesso da solo non sarà sufficiente per proteggere Venezia dal turismo di massa. È solo un primo passo nella giusta direzione, ma lo ritengo davvero insufficiente.  Per ottenere risultati concreti bisogna trovare qualche sistema e ulteriori iniziative ben più incisive.

Quali altre misure sarebbero più efficaci per contrastare il turismo di massa a Venezia?

Turismo di massa e Venezia

Accesso a numero chiuso

Una delle soluzioni più efficaci che il sindaco Brugnaro potrebbe adottare è l’introduzione di un accesso a numero chiuso. Questo significa che solo un numero limitato di visitatori sarebbe ammesso nella città in ogni periodo dell’anno. Ogni visitatore dovrebbe prenotare in anticipo il proprio ingresso in modo da controllare il flusso e evitare l’affollamento eccessivo.

Limitare le grosse navi da crociera

Questi enormi mostri flottanti sono la causa principale dell’affollamento e dei danni ambientali a Venezia. Si potrebbe pensare di limitare il loro accesso al porto per ridurre l’impatto ambientale e il numero di turisti che arrivano tutti insieme.

Promuovere un turismo responsabile

Bisogna educare i turisti sulle buone pratiche di viaggio, per incoraggiare comportamenti rispettosi dell’ambiente, degli spazi pubblici e delle tradizioni locali e pene più severe per i trasgressori. Campagne informative e avvisi sui siti turistici, il trasporto sostenibile e il rispetto delle locali abitudini potrebbero fare la differenza.

Incentivi alla ri popolazione della città

Il comune di Venezia dovrebbe anche adottare misure per incentivare la ri popolazione della città. La perdita dei residenti è uno dei problemi principali causati dal turismo di massa. Per invertire questa tendenza, il comune potrebbe offrire incentivi come agevolazioni fiscali per coloro che si impegnano a risiedere a Venezia per un periodo di tempo stabilito.

Limitazione licenze ai negozi turistici

Un’altra misura importante per garantire un futuro sostenibile per Venezia è la riduzione dei negozi turistici. Nel corso degli anni, l’aumento del turismo ha portato a una proliferazione di attività commerciali rivolta esclusivamente ai turisti, a scapito delle attività tradizionali e autentiche. Il comune dovrebbe introdurre politiche restrittive nei confronti di tali attività commerciali e promuovere la diversificazione economica favorendo attività che siano strettamente legate alla cultura e alle tradizioni veneziane.

Diversificare l’offerta turistica

Spingere per la scoperta di luoghi meno noti e promuovere esperienze autentiche potrebbe distribuire meglio i visitatori in città. Facendo conoscere ai turisti i quartieri meno affollati e offrendo attività originali, si potrebbe rendere il turismo più sostenibile

…e tu cosa ne pensi?

Affrontare il turismo di massa è un compito difficile ma necessario per garantire un futuro sostenibile a Venezia. Il contributo di accesso introdotto dal comune è un primo passo, ma non sarà sicuramente sufficiente da solo, sia per il numero limitato di giorni per i quali è valido, sia per il suo costo irrisorio.

L’accesso a numero chiuso, gli incentivi per la ri popolazione della città e la riduzione dei negozi turistici sono solo alcune delle alternative da considerare.

Il comune non può più sfruttare la sua gemma più preziosa solo per fare cassa!

Proteggere Venezia richiede un impegno globale per garantire che queste misure siano implementate in modo efficace e che la città mantenga la sua autenticità e bellezza per le generazioni future.

E tu cosa ne pensi? Quali altre soluzioni suggeriresti per aiutare Venezia a risollevarsi da questa situazione?

Torna a trovarmi nel blog ogni volta hai bisogno di ispirazione e cercatemi su Facebook o Instagram per quattro chiacchiere in real time!

Ciao 4 now!

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