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  • Ultima modifica dell'articolo:5 Ottobre 2024

Sveglia presto per visitare, prima della colazione, un posto reso famoso dalla serie tv “Il Trono di Spade”: la Grjotajia. Si tratta di una piccolissima grotta con all’interno uno specchio d’acqua limpidissima e caldissima. Ci arriviamo alle 6.30, nel tentativo di evitare che ci siano altri turisti dato che, viste le dimensioni della grotta e del suo accesso, già con una decina di persone sarebbe praticamente impossible entrarci.

Fortunatamente ci sono solo 5 ragazzi che si erano accampati lì per la notte, due di loro erano all’interno della grotta ma ci lasciano da soli, così ci sediamo ad ammirare lo spettacolo dell’acqua che inizia ad illuminarsi grazie alla luce che filtra dalle aperture nella roccia.

Una volta usciti guardiamo divertiti le pecore che ci pascolano intorno, sempre sospettose e pronte a scappare nel caso provassimo ad avvicinarci.

foto illustrativa
pecore islandesi

 

Prima di rientrare in hotel per la colazione facciamo un’altra sosta al Bjarnarflag, un lago d’acqua celeste che sgorga dal sottosuolo ad altissime temperature e che quindi crea sulla superficie un fitto strato di vapore.

foto illustrativa
lago di vapore

 

La giornata poi continua meravigliosamente, non tanto per il sole che ci ha accolto al nostro risveglio, quanto per la colazione strepitosa che ci attende nel ristorante dell’hotel!

C’è di tutto e la qualità è ottima; iniziamo un confronto con le migliori colazioni che abbiamo provato in giro per il mondo: questa sicuramente si colloca nelle prime cinque!

Con la pancia piena e il sole alto nel cielo, siamo dell’umore giusto per iniziare la visita al lago Myvatn.

I punti di maggior interesse si trovano agevolmente dislocati sulla parte orientale del lago, facilmente raggiungibili in auto.

Iniziamo con una passeggiata tra i campi di lava del Dimmuborgir, fino al famoso buco nella roccia dal quale si può ammirare il panorama su due diversi versanti della zona.

Ci spostiamo poi verso sud per un altro sentiero che porta ad Hofdi, dove si trovano delle curiose formazioni rocciose che emergono dalla superficie del lago.

foto illustrativa
le strane conformazioni rocciose di Hofdi

Qui purtroppo iniziamo ad essere infastiditi da numerosissimi moscerini: avevo letto questo particolare nella guida ma sembrava una circostanza limitata ai mesi estivi.

La loro presenza è addirittura maggiore più a sud, dove la nostra camminata su e giù tra i piccoli crateri di Skutustadagigar risulta veramente sgradevole.

Abbandoniamo quindi le rive del lago e risaliamo verso Hverfell. Si tratta del cratere vulcanico più grande della zona. Alto circa 400 metri e con un diametro di 1km, merita sicuramente la fatica di arrivare in cima per le viste sul lago che regala.

Anche alla sua base ci sono degli scorci paesaggistici molto interessanti.

Avendo rinunciato alla Blue Lagoon per motivi di tempo e soprattutto economici, è arrivato il momento di dedicare il pomeriggio alla sua versione del nord: si chiama Jardbodin, è più piccola, meno affascinante, ma anche molto meno costosa!

Nel frattempo il sole è sparito, quindi la scelta si rivela più che azzeccata.

I bagni termali sono divisi in due grandi piscine che hanno diverse temperature; c’è poi una zona saune / bagni di vapore nella quale non siamo andati. Ci è bastato rilassarci per ore nell’acqua calda ammirando il paesaggio circostante, per una volta incuranti del vento e del brutto tempo. Anzi in questo contesto abbiamo apprezzato i nuvoloni grigi pensando che un po’ di pioggia ci sarebbe stata bene!

Rientriamo in hotel per la cena, replicando il menù della sera precedente che ci lascia ancora una volta contentissimi della scelta.

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