Dieci giorni alla scoperta di una terra, quella dell’Oman, che offre bellezze naturali strepitose: mare, deserto, canyon… e un itinerario che le racchiude tutte!
Non vi nego che avevamo molti dubbi, poi ampiamente superati, per la visita di questo Paese molto lontano dalla nostra cultura. Ma informandoci bene ci siamo resi conto che ci stavamo perdendo troppe belle cose per non volare a scoprire quella parte di penisola araba. E alla fine dell’articolo vi raccontiamo anche quello che NON ci è piaciuto dell’Oman!
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Islanda e Stati Uniti, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Durante gli on the road organizzati con il mio socio occulto ho imparato sempre qualcosa di nuovo.
Per esempio che l’Oman è un Paese meraviglioso con un popolo gentile e rispettoso.
Scoprite chi sono e seguite le mie avventure anche su Instagram e Facebook!
Indice
- 1 Come raggiungere l’Oman
- 2 Come prepararsi per un itinerario in Oman
- 3 Muscat: la capitale dell’Oman
- 4 Itinerario in Oman: tra fortezze, canyon, palmeti e siti patrimonio Unesco
- 5 Tradizioni a Nizwa e il Grand Canyon dell’Oman
- 6 Dalle oasi di Wadi Bani Khalid al tramonto sul deserto
- 7 Quando le dune incontrano l’oceano
- 8 L’isola di Masirah in Oman
- 9 Faraglioni, saline e spiagge remote
- 10 Barche tradizionali, alle piscine naturali e un cratere balneabile
- 11 Esperienza a 5 stelle per la fine del nostro itinerario in Oman
- 12 Precisazioni doverose sull’itinerario in Oman
Come raggiungere l’Oman
A proposito di volare, per raggiungere l’Oman ci sono voli diretti da Milano Malpensa con la compagnia Oman Air, mentre con scalo da Roma, Bologna, Venezia, Verona, Alghero, Palermo, Cagliani, Ancona, Trieste e Napoli.
Noi abbiamo optato per un volo da Venezia con scalo a Doha in Qatar che, con l’occasione, abbiamo avuto modo di scoprire e ammirare ben prima dei mondiali di calcio.
In quella circostanza siamo anche andati a vedere una gara di Moto GP. Valentino Rossi arrivò terzo!
I prezzi sono contenuti (ad esempio a dicembre da Venezia sono circa 400 euro andata e ritorno).
Come prepararsi per un itinerario in Oman
Prima di entrare nel dettaglio del nostro itinerario vi suggerisco di leggere Oman: 10 cose da sapere prima di partire.
In questo articolo ho raccolto tutto ciò che serve sapere per la pianificazione del vostro viaggio (periodo migliore per viaggiare in Oman, documenti necessari, abbigliamento da portare, che tipo di soldi o carte è meglio avere, info sanitarie e molto altro ancora)!
Vi sarà sicuramente utile. Ma veniamo ai dettagli e alle tappe imperdibili del viaggio che ha coinvolto la costa est e parte di quella sud dello stato.
Muscat: la capitale dell’Oman
GIORNO 1: arrivati all’aeroporto internazionale di Muscat, dopo il disbrigo delle formalità doganali e l’ottenimento del visto di ingresso, ci siamo incontrati con la nostra guida Ayoob e abbiamo dedicato l’intera giornata alla scoperta della capitale del Sultanato.
Il tour è iniziato con la visita della Grande Moschea del Sultano Qaboos: inaugurata nel 2001 per celebrare il trentesimo anniversario dell’ascesa al trono dell’amatissimo sultano (deceduto nel 2020), può ospitare oltre 20.000 fedeli, un enorme lampadario e una sala di preghiera separate tra uomini e donne.
La moschea del Sultan Qaboos costituisce un vero e proprio capolavoro di architettura moderna, unendo armoniosamente in un solo edificio diverse correnti artistiche del mondo islamico, dal Maghreb all’Asia Centrale.
Nel pomeriggio abbiamo fatto visita alle collezioni del National Museum of Oman: aperto al pubblico nel 2016, il museo ospita ben 12.500 manufatti che permettono di approfondire la ricchezza storica, archeologica e culturale del Paese.
L’ultima sosta della giornata è dedicata al particolarissimo Palazzo del Sultano (Al Alam Palace) e ai Forti portoghesi di Jalali e Mirani, per poi proseguire verso il quartiere storico di Mutrah, dove abbiamo avuto tempo per fare shopping tra i vicoli del Suq.
Itinerario in Oman: tra fortezze, canyon, palmeti e siti patrimonio Unesco
GIORNO 2: Il vero tour ha inizio oggi! Ci spostiamo in direzione nord, verso la regione del Batinah. In mattinata visitiamo il Forte di Nakhal, che da secoli si erge maestoso su uno sperone di roccia, guardiano dei valichi di accesso ai Monti Hajar. Dalle torri della fortezza si può ammirare il rigoglioso palmeto sottostante da cui ha origine il nome della cittadina (nakhal in arabo è la palma da datteri).
A seguire partenza verso la catena dei Monti Hajar, che valicherete seguendo la pista sterrata del Wadi Bani Awf, uno dei canyon più impervi e suggestivi del paese, adatto a numerose soste fotografiche. Pranzo. Nel pomeriggio visita del pittoresco villaggio di Birkat Al Mawz, famoso per il suo rigoglioso palmeto e per il Falaj Al Khatmeen, un canale per l’irrigazione del XVII secolo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Tradizioni a Nizwa e il Grand Canyon dell’Oman
GIORNO 3: la nostra giornata inizia con la visita di Nizwa, capitale durante la dinastia degli imam Yaroubi e ancora oggi importante centro culturale e religioso del paese, tanto da essere conosciuta come Perla dell’Islam.
Qui assistiamo ad uno spettacolo più unico che raro: il suq della città, ogni venerdì mattina si anima grazie al tradizionale mercato degli animali. Tutti gli allevatori della zona, sfilano insieme al loro bestiame per essere venduto. Durante la “passerella” altri allevatori interessati osservano gli animali e, se interessati, fanno la loro offerta per aggiudicarsi la bestiola, principalmente capre.
Subito dopo ci dirigiamo al forte, che con il suo massiccio torrione di guardia, offre belle vedute sulla Moschea e sulle piantagioni di datteri che circondano la città.
In tarda mattinata saliamo in quota massiccio Jabal Al Akhdar, che in arabo significa “montagna verde”, per ammirare il panorama. Si tratta di una gola mozzafiato profonda circa 1000 metri che si apre tra le rocce della catena montuosa dei Monti Hajar ai piedi del Jebel Shams, che con i suoi 3.075 m è la vetta più alta dell’Oman.
Questa catena montuosa è turisticamente famosa per il suo impressionante canyon, scavato dai wadi. Le pareti rocciose molto ripide, la profondità dei canaloni e la sua conformazione, le hanno permesso di ottenere il soprannome di Grand Canyon d’Arabia.⠀
Vi capiterà molto spesso se passate da queste parti di incontrare capre libere. Anche loro, come le pecore in Islanda, sono una costante del panorama. E sono molto intelligenti, tanto da saper tornare a casa da sole.
Nel pomeriggio arriviamo alla piccola cittadina di Al Hamra.
Dalle oasi di Wadi Bani Khalid al tramonto sul deserto
GIORNO 4: Oggi si parte per Wadi Bani Khalid, una spettacolare oasi di palme e piscine naturali incastonata tra le coloratissime formazioni rocciose dei Monti Hajar, dove avremo il tempo per fare trekking, per il bagno o per il relax.
Nel pomeriggio l’asfalto lascia il posto alla sabbia e il fuoristrada si inoltra tra le dune delle Wahiba Sands, il secondo deserto sabbioso più esteso dell’Oman, con una superficie di circa 12.000 chilometri quadrati.
Qui ci attende la nostra prima esperienza di pernottamento in un campo tendato al “1000 Nights Camp” un Desert Camp letteralmente da mille e una notte.
Tramonto sulle dune sarà spettacolare, ma i colori dell’alba sulle Wahiba Sands, non li potrò mai scordare!
È stata una levataccia e una fatica non da poco arrampicarsi sulle enormi dune rosse, ma la difficoltà è stata ripagata da un meraviglioso spettacolo di luci e ombre…
Quando le dune incontrano l’oceano
GIORNO 5: Per il quinto giorno è prevista la grande traversata delle Wahiba Sands. Abbiamo vissuto un’autentica ed emozionante esperienza fino a raggiungere la costa, dove le imponenti dune di sabbia del deserto incontrano il blu dell’oceano, creando un paesaggio unico. Ma la magia non era ancora finita, perché nel pomeriggio, una volta arrivati a Shannah ci saremmo imbarcati sul traghetto per l’isola di Masirah.
L’isola di Masirah in Oman
GIORNO 6: Masirah, lunga 80 km e larga 15 km circa, è l’isola più grande dell’Oman ed è il maggior centro di nidificazione al mondo delle tartarughe marine Carretta, che sulle sue coste di spiaggia bianca vengono a deporre le uova tra i mesi di luglio ed ottobre. Masirah è una località remota, ancora poco conosciuta dai turisti, con spiagge incontaminate e villaggi dei pescatori.
Oltre alle capre, qui in Oman si incontrano spesso i simpatici giganti del deserto. In Arabo non esiste la parola dromedario, per cui anche se hanno una gobba sola sono comunque chiamati Camels!
Il mare è spettacolare, ma la cosa che mi ha scolpito in modo indelebile la mia memoria (che chi mi conosce bene sa essere il mio tallone d’Achille e il motivo che mi ha spinto ad aprire il blog, se non sai di cosa sto parlando leggi qui) è stato il ritrovamento sulla battigia dello scheletro di una balena!
Faraglioni, saline e spiagge remote
GIORNO 7: rientrati sulla terra ferma ci dirigiamo verso nord costeggiando il litorale selvaggio della regione Sharqiya. Ci fermiamo per alcune soste fotografiche lungo il tragitto nelle località di Ras Ar Ruways, Al Ashkhara e Ras Al Kabbah per ammirare faraglioni, saline, il mercato del pesce e spiagge remote, con la possibilità di fare il bagno nell’Oceano Indiano.
Barche tradizionali, alle piscine naturali e un cratere balneabile
GIORNO 8: la mattina è dedicata alla scoperta della graziosa cittadina di Sur.
In passato nodo cruciale per il traffico navale delle merci da e verso l’India e l’Africa, è stata per un periodo dominata dai portoghesi (come molte altre zone dell’Oman) e questo è testimoniato dalla presenza delle tipiche torri di avvistamento e dalle fortificazioni che si trovano anche nelle altre città costiere. In cima ad un promontorio roccioso, proprio dietro il nostro hotel, si trova una di queste torri, l’Al Ayjah, da cui si gode di una vista sconfinata sulla città di Sur e sul mare.
Il ponte sospeso costruito nel 2009, in seguito al ciclone Gonu che colpì duramente la zona, rappresenta un elemento di modernità in un contesto dove le imbarcazioni dei pescatori la fanno ancora da padrona.
A Sur si trova uno degli ultimi cantieri per la costruzione dei dhou tradizionali in legno, le tipiche imbarcazioni arabe, che hanno segnato la storia della navigazione; pare siano l’evoluzione delle navi utilizzate nell’antichità dai sumeri. Poteva mancare una visita all’interno del cantiere nel nostro itinerario dell’Oman?
Gli arabi inventarono la navigazione astronomica e su alcuni dau si trovano ancora oggi strumenti come il kamal che aiutano i marinai nell’orientamento notturno. Le leggende su queste imbarcazioni si perdono nella notte dei tempi, come le magiche avventure del marinaio Sinbad.
Ultimo ma non per importanza, raggiungiamo con un facile percorso di trekking, la gola dello Wadi Shab, dove faremo il bagno nelle piscine naturali circondate da rocce e palme.
Punto forte della giornata il Bimmah Sinkhole, un curioso cratere nella roccia (che si dice sia stato creato dall’impatto di un meteorite sulla Terra) colmo di acqua cristallina.
Esperienza a 5 stelle per la fine del nostro itinerario in Oman
GIORNI 9 e 10: il nostro tour individuale si conclude (su nostra richiesta) presso una catena alberghiera di lusso, che avevamo già provato a Dubai; mi riferisco allo Shangri-La Barr Al Jissah Resort & Spa.
Poi però, seppur fosse un hotel di alto livello, per scappare dalla confusione di turisti che sgomitavano per un posto in spiaggia, zaino in spalla, ci siamo diretti fuori le mura del Resort per cercare un po’ di pace, godersi il mare in relax.
Durante lo scouting del giorno prima avevamo adocchiato una spiaggetta tranquilla raggiungibile solo via mare. La nostra caparbietà ci ha permesso però di raggiungerla scendendo dalla strada lungo i canali di scolo in pietra costruiti sulla parete della montagna che la circonda.
Sarebbe potuto essere un paradiso, se non fosse stato per le immondizie: l’enorme problema che ha questo Paese!
L’unica cosa che non ci è piaciuta del viaggio in Oman
Uscendo dalla capitale (pulitissima) tonnellate di bottiglie di plastica sacchetti, lattine e qualsiasi altra sporcizia sono visibili ovunque. Purtroppo non sono solo i turisti, ma anche i locali a non avere sensibilità sul tema.
Abbiamo quindi deciso di dare un piccolo contributo ripulendo questa piccola insenatura e riportandola al suo splendore!
Questa buona azione è stata più tardi ricompensata: un gruppetto di ragazzini arrivati in motoscafo per passare un venerdì di relax tra nuotate e barbecue, accorti che eravamo senza mangiare (la nostra scampagnata era proprio improvvisata!) ha diviso con noi il pranzo e ci ha dato un passaggio, via mare, per il rientro in hotel, a dimostrazione che il popolo Omanita è ospitale e premuroso!
Loro non potevano sapere che eravamo stati noi a ripulire tutto e probabilmente non se ne sono nemmeno accorti; noi, invece, non sapremo mai se andandosene abbiano lasciato pulito… ma vogliamo pensare di sì!
Precisazioni doverose sull’itinerario in Oman
[ndr. Quello appena illustrare non è un’itinerario costruito da noi, “non è farina del nostro sacco” come si usa dire, ma dell’agenzia omanita “Desert Camels Adventure Tours” che ha organizzato il nostro tour individuale, e che non smetteremo mai di ringraziare per l’indimenticabile esperienza che ci ha fatto vivere in quei 10 giorni!].
Anche se noi ci siamo affidati ad un tour operator locale, viaggiare da soli in Oman è assolutamente fattibile! È possibile organizzare il viaggio da soli, appoggiandosi però ai local per alcune escursioni: gita in barca, ammirare le tartarughe verdi nella riserva di Ras Al Jinz, o attraversare il deserto.
Consigliamo vivamente a chi di voi sta organizzando un tour dell’Oman di evitare la regione del Dhofar, perché a confine con lo Yemen (Stato sconsigliato anche dal sito della Farnesina “Viaggiare Sicuri” per conflitti al suo interno e per i rapimenti che molto spesso vengono attuati a fini di estorsione).
Il nostro itinerario in Oman di 10 giorni ci ha permesso di vedere tutto quello che c’era da vedere? ASSOLUTAMENTE NO!!!
Al nostro rientro in Italia già fantasticavamo sul prossimo tour in Oman per vedere altre strepitose meraviglie: i castelli di Jabrin, il Forte di Bahla, la spiaggia di Ras Al Hadd, alcuni villaggi abbandonati (per arricchire la nostra collezione di ghost town) e ultimo, ma non per importanza, il deserto Rub Al Khali – il quarto vuoto.
Al momento sono rimaste solo delle fantasie, ma chissà cosa ci riserverà il futuro!
Se qualcuno di voi è mai stato in Oman e volesse condividere le tappe del suo viaggio, aggiungere suggerimenti che possano essere utili ai lettori (o a noi!) o avesse voglia di condividere semplicemente le proprie esperienze, lo può fare qui sotto nei commenti.
Tornate a trovarmi nel blog ogni volta avete bisogno di ispirazione e cercatemi su Facebook o Instagram per quattro chiacchiere in real time!
Ciao 4 now!
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