Avete mai sentito nominare il rifugio Friedrich August in Val di Fassa? È diventato famoso per una dolce specialità austro tedesca e per la sua caratteristica modalità di presentazione: i bomboloni! È questo l’iniziale motivo che ci ha spinti a salire sulle vette dolomitiche, ma che ci ha permesso di scoprire anche altre particolarità di questo rifugio, che vi racconterò in questo articolo.
Ciao, sono Giulia Bean e questo è il mio blog in cui scrivo di Stati Uniti e Islanda, ma anche di borghi fantasma, mete Far West e viaggi pet friendly!
Quando non volo oltre oceano, esploro la natura che mi circonda alla ricerca di silenzio e poca confusione, unendo il piacere della scoperta, il divertimento e il relax (con qualche eccezione che conferma la regola!).
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Anche quest’anno una settimana in Val di Fassa non ce la toglie nessuno! Con l’afa e l’umidità infernali di queste settimane è sempre bello poter trascorrere le giornate in montagna.
È la nostra terza volta nei dintorni di Canazei, facendo sempre base a Campitello di Fassa. Ad ospitarci è l’Hotel Ramon, scelto non a caso:
- la posizione è super comoda per raggiungere un sacco di destinazioni in Val di Fassa e in Val Gardena
- è albergo petfiendly, perchè ovviamente il nostro amato Codino è sempre con noi
- si mangia divinamente – aspetto assolutamente da non sottovalutare.
Tra le tante attività che si possono fare in estate a Campitello di Fassa (e se siete amanti dello sport non potete perdervi l’articolo che ho scritto al riguardo), salire al Col Rodella e raggiungere il rifugio Friedrich August è una di queste. Situata proprio a pochi passi dal nostro albergo c’è una comodissima funivia che permette di raggiungerli con molta semplicità.
Indice
Come salire al Col Rodella
Partiamo con la prima basilare informazione: per salire al Col Rodella c’è una funivia chiamata Campitello – Col Rodella che prende il nome dal paese da cui parte, Campitello di Fassa appunto. Arrivarci è molto semplice, lungo la strada che attraversa il paese ci sono le indicazioni da seguire: l’indirizzo è Strada de via Pent de Sera 1, località Ischia. L’impianto è aperto dalle 8:30 alle 17:30 con partenze ogni 15 minuti. La funivia ha una capienza di 120 persone. Per una questione organizzativa viene fatto salire prima chi ha con sé una bicicletta e poi viene permesso di effettuare l’accesso al resto dei turisti.
Quanto costa la funivia Col Rodella
Il biglietto per un viaggio di sola andata o solo ritorno costa 14 euro; A/R invece il prezzo è di 26 euro. I cani viaggiano gratis in braccio oppure al guinzaglio, ma con museruola. Il trasporto bici ha un sovrapprezzo rispetto al biglietto normale. A fine articolo vi lascio il link diretto per ulteriori dettagli sui costi!
Dove arriva la funivia
Una volta presa la funivia, dopo una brevissima, ma suggestiva salita di circa 1.000 metri che offre una vista d’insieme di Campitello di Fassa (e di tutte le attività che ha da offrire), si raggiunge la vetta: Col Rodella, altitudine 2.480 metri. Il rilievo, famoso per la sua forma a “panettone” è visibile da ogni punto della Val di Fassa e il suo punto panoramico vi lascerà senza fiato!
Cosa si vede dal Col Rodella
Dal punto panoramico del Col Rodella, la vista è davvero mozzafiato. Sarete circondati da splendide montagne a 360 gradi: il Sassolungo, il Sassopiatto verso l’Alpe di Siusi, le Torri del Sella, i grandi massicci del Sas Pordoi con il Piz Boè, il Gran Vernel (che non ha nulla a che vedere con la famosa marca di ammorbidente!) il Col Pelous e la regina indiscussa: la Marmolada! Dal Col Rodella si possono fare numerose passeggiate per raggiungere diversi destinazioni:
- la Forcella Rodella (10 minuti)
- il sentiero 529 per raggiungere Pian (1 ora e 40 minuti)
- Il rifugio Pertini (40 minuti)
- Il rifugio del Sasso Piatto (1 ora e 40 minuti)
- il rifugio Salei (20 minuti)
- il rifugio Valentini (40 minuti)
- il Passo Sella (40 minuti)
- il rifugio Friedrich August (10 minuti) cioè la nostra scelta di oggi
Per conoscere e approfondire le mete che volete raggiungere vi suggerisco sempre di passare all’ufficio turistico APT Val di Fassa. C’è una sezione distaccata anche a Campitello, non lontano dalla Coop (Strèda Dolomites, 48).
Come arrivare al rifugio Friedrich August
Il rifugio Friedrich August è facilmente raggiungibile sia da Col Rodella sia da Passo Sella. Il rifugio dista dieci minuti a piedi dal rifugio Col Rodella, seguendo un sentiero pedonale tutto in discesa. Optando per il Passo Sella invece, il percorso è invece tutto in salita (anche abbastanza ripida) e vi impegnerà circa una ventina di minuti! Sì lo so, della lista delle passeggiate che potevamo decidere di fare, quella al Rifugio Friedrich è tra le più semplici di tutte, ma il motivo che ci ha inizialmente spinto è stato uno solo: festeggiare il compleanno del socio occulto, assaggiando i bomboloni più famosi della Val di Fassa! Ahimè divenuto famoso grazie (o a causa) dei social, il rifugio viene preso letteralmente d’assalto nelle ore di punta. Ecco perché vi suggerisco di arrivare prima della 10. Questo vi permetterà anche di riuscire a sedere sulla terrazza panoramica per una colazione in pieno relax!
Colazione con i Krapfen
La particolarità di questo rifugio, oltre ad essere molto stiloso, curato e moderno, sono i suoi krapfen (esclusivamente) ripieni alla crema. Appena raggiunto il rifugio Friedrich verrete accolti da una distesa infinita di bomboloni adagiati ordinatamente su un lungo bancone in legno, protetti da un plexiglas. Questa sorta di vetrina esterna al rifugio è stata allestita per permettere l’asporto di questa prelibatezza. Una strategia vincente, quella dei gestori del Friedrich August, che permette loro di cogliere l’opportunità di vendita anche ai visitatori di passaggio! Oltre ad essere una mossa astuta a livello organizzativo, per non “intasare” il rifugio di persone, disturbando gli ospiti stanziali, è ovviamente una scelta di marketing per ottenere maggiore visibilità.
Rifugio Alfred Friedrich: oltre ai krapfen c’è di più
Ma non fermiamoci solo alla superficialità del bombolone. Noi abbiamo deciso di assaporarlo godendoci appieno la splendida giornata. Non abbiamo acquistato il bombolone solo per farci un selfie da postare sui social, bensì ci siamo accomodati nel “giardino” esterno, su due comodissimi divani giganti. Ad accompagnare il krapfen due succhi di frutta biologici.
Guardando il menù abbiamo scoperto che il rifugio è anche un ristorante, che propone prelibate pietanze della tradizione tirolese e ladina in versione gourmet. La carne protagonista del menu è biologica e proviene dall’allevamento di mucche gestito dal rifugio stesso. La razza principale e più pregiata è quella scozzese Highland, che ho avuto il piacere di vedere per la prima volta dal vivo, nel 2020 post pandemia, sull’isola di Skye, proprio in Scozia! Il rifugio è meraviglioso, curato nei minimi particolari. Al suo interno è tutt’altro che rustico e la mascotte (disegnata anche nella loro insegna) spadroneggia qua e la sotto forma di peluche o incisa nel legno. Ma non è finita qui! Il rifugio offre ai suoi ospiti la possibilità di pernottare in tre tipologie di camere diverse, con bagno privato, per accontentare diverse fasce di clientela. Solo nel periodo estivo sono ammessi come ospiti i nostri amici animali. Purtroppo non ho avuto il piacere di provare i servizi proposti dal rifugio, motivo per cui non l’ho ancora depenno dalla lista dei posti da visitare. Per sapere quanto costa mangiare e pernottare al rifugio Friedrich August, vi rimando al loro sito.
Riflessioni finali
Sto riflettendo molto in questi mesi sul ruolo che i travel blogger hanno nella promozione di un dato territorio. Dell’impatto che la creazione di contenuti veloci può avere sulle persone, innescando quel circolo vizioso che le spinge a scattare una foto non più solo come un ricordo, ma alla ricerca spasmodica di visibilità, di un click e di un like. Ecco perché da qualche mese sono ferma con la creazione dei contenuti suoi social, in favore del blog. Sono stanca di Reel e post di rapida e troppo facile fruizione: credo che chi sia veramente interessato ad una meta, voglia approfondirne la storia, capirne le origini, stanziare in quel posto. Ritengo che gli articoli del blog sposino maggiormente questa consapevolezza che sta emergendo in me. Sicuramente è una scelta che non è legata alla voglia di visibilità, ma alla ricerca della responsabilità.
Viaggio responsabile! È proprio questo il termine che rispecchia il modo in cui vedo e concepisco l’esplorazione di un territorio.
L’obiettivo della nostra gita non era solo quello di raggiungere il rifugio Friedrich August e fare colazione con i suoi famosissimi Krapfen alla crema, ma di scavare un po’ più affondo, oltre alla superficialità della notorietà da social e quello che abbiamo scoperto ci è piaciuto molto. Dopo tutto questo pippone, non potevo esimermi dal mantenere la promessa fatta ad inizio articolo, ecco dunque, dove poter trovare tutti i dettagli sui costi della funivia Col Rodella ——-> www.fassa.com/it. E voi cosa pensate di questo turismo mordi e fuggi? Se vi va lasciatemi il vostro pensiero nei commenti. Se invece preferite fare 4 chiacchiere, contattatemi in privato su Instagram o Facebook. …ciao 4 now!
Continua a farci venire voglia di andare in questi luoghi meravigliosi!! Sei brava, precisa, esauriente e… Simpatica!!!!
Grazie Lucia, mi hai fatto commuovere 🥹
Grazie per esserti soffermata nella lettura di questo articolo, ma soprattutto per avermi scritto.
Non sai quanto piacere mi abbia fatto.
Grazie dell’articolo, condivido in toto quello che hai detto.
Spesso la gente cerca la foto Instagram per un edonistico piacere, dimenticando la scoperta del luogo, delle persone , della storia che lo compone.
Tutto di fretta, tutto di corsa.
Amo la fotografia ma ho riscoperto la bellezza dei blog e dei social strutturati come forum.
Dove le foto sono solo un mezzo per veicolare meglio il contenuto.
Grazie a te Manuel per esserti soffermato a leggere l’articolo.
Approfondire comporta tempo, impegno e pazienza che non tutti hanno. Cerchiamo di veicolare il messaggio di “viaggio responsabile”, vedrai che con il tempo tornerà di moda! 😉
Peccato per l’enorme parcheggio che hanno costruito vista valle in un luogo raggiungibile con funivia o sentieri. Non hanno un gran rispetto della natura in cui sono. Decisamente un posto meraviglioso ora definitivamente deturpato.
Si, è davvero uno scandalo. E chi sono rifugi da quelle parti che hanno installato delle piscine (come il Fredarola)… In un momento storico di carenza di acqua, mettono le piscine nei rifugi.
È già nei miei programmi prossimi futuri questa metà. Mi hai confermato che le info che ho raccolto e trascritto sono esatte!! Grazie
Ottimo Marina, quando riuscirai ad andarci, fammi sapere se ha soddisfatto le tue aspettative ☺️